
Le vendite di libri digitali rappresentano
più del 10% del fatturato totale per almeno il 36% degli editori che hanno partecipato alla quarta edizione del sondaggio annuale di Aptara sull’andamento del libro digitale nel mercato editoriale. Questo è quanto emerge dai risultati della ricerca, condotta in aprile in partnership con il «Publishers Weekly», da cui è emerso inoltre che
l’aumento delle vendite è stato accompagnato da un incremento di contenuti digitali dovuto al fatto che il 64% degli editori intervistati stanno convertendo in e-book circa la metà della loro produzione. Nel complesso,
il 57% degli editori sta trasformando parte del catalogo in e-book rispetto al 31% di due anni fa.
L’aumento delle vendite di e-book è una buona notizia soprattutto per Amazon che è stato citato da tutti gli intervistati come l’e-tailer più importante e influente del mercato, seguito da iBookstore di Apple e dall’e-bookstore di B&N.
Il report inoltre sottolinea come, nonostante il polverone alzatosi intorno al modello di vendita «agency» questo sia adottato solo dal 30% degli editori mentre il restante 64% usa ancora il «wholesale».
L’indagine di quest’anno ha posto domande dettagliate anche riguardo i metodi di produzione.
Il 41% delle case si affida alla filosofia del «digital-first», che considera più efficace rispetto al processo «print-based». InDesign è stato definito il miglior programma per la creazione e la produzione di libri digitali, scalzando definitivamente Xml.
Nonostante questo sono pochi gli editori convinti che gli e-book rimpiazzeranno definitivamente i libri a stampa:
il 90% ritiene che le due forme convivranno anche in futuro mentre solo il 10% crede che il digitale sostituirà la carta. Il rapporto completo
è reperibile a qui.