Casalini Libri, azienda di primo piano nella fornitura di servizi bibliografici avanzati, nella distribuzione di pubblicazioni europee in tutto il mondo e nella gestione di contenuti digitali per gli editori, è diventata Agenzia Italiana di registrazione dell’ISNI (International Standard Name Identifier).

L’ISNI è lo standard internazionale per l’identificazione univoca dei nomi di tutti coloro che a vario titolo contribuiscono alla creazione dei contenuti nei diversi comparti delle industrie creative, quali autori, editori, ricercatori, artisti, musicisti. In ambito editoriale, l’ISNI rappresenta quindi uno strumento importante per facilitare la disambiguazione degli omonimi, delle varianti dei nomi (in quanti modi si può scrivere Tchaikovsky?) e la corretta attribuzione delle opere ai propri autori all’interno delle banche dati di tutta la filiera.

L’adozione di un codice identificativo standard, universalmente riconosciuto, è inoltre indispensabile per mettere in relazione le informazioni sugli autori presenti all’interno di banche dati distinte, creando nuove reti di relazioni tra autori e opere e realizzando strumenti di ricerca che permettono agli utenti di esplorare i cataloghi bibliografici in modo innovativo. Per questo l’ISNI, insieme agli altri standard internazionali di identificazione dell’industria dei contenuti (quali ISBN e DOI), fornisce una chiave univoca per mettere in relazione i dati bibliografici all’interno dei progetti di Linked Data e, più in generale, per lo sviluppo di applicazioni di web semantico.

Ed è proprio un nuovo progetto di Linked Data, promosso da Casalini Libri assieme al suo partner tecnologico @Cult e a cui partecipano 16 università statunitensi, a fornire il banco di prova per l’applicazione dei primi codici ISNI assegnati dalla nuova Agenzia italiana. Si tratta del progetto di ricerca «SHARE Virtual Discovery Environment» che punta ad arricchire e collegare milioni di record bibliografici e di record di autorità delle biblioteche partecipanti. Il progetto utilizza un nuovo formato di registrazione bibliografica – BIBFRAME, l’evoluzione dei formati MARC pensata per il web semantico – e prevede l’assegnazione degli ISNI ai record di autorità delle biblioteche partecipanti per creare nuove relazioni tra le opere e gli autori nei diversi cataloghi. È già possibile effettuare ricerche utilizzando il prototipo disponibile online sul sito del progetto.

I Linked Data rappresentano solo uno dei possibili ambiti applicazione dell’ISNI: si pensi a come, in ambito editoriale, l’utilizzo di uno standard univoco per l’identificazione dei nomi degli autori possa facilitare o rendere automatica l’associazione tra autori, istituzioni afferenti, editori e opere, o ancora, nel contesto della gestione collettiva dei diritti, possa facilitare la ripartizione dei proventi agli aventi diritto, riducendo il carico di lavoro necessario per la disambiguazione dei nomi.

Nei prossimi mesi potremo dunque aspettarci nuovi sviluppi dei servizi forniti dalla Agenzia ISNI e nuove occasioni per gli editori per sperimentare e applicare le potenzialità di questo standard.

L'autore: Giulia Marangoni

Nel 2005, dopo la laurea in Scienze della Comunicazione, ho iniziato a collaborare con Aie e mEDRA, lavorando ai progetti europei per la ricerca e innovazione del settore editoriale, con particolare riferimento all’uso degli standard di gestione delle informazioni. Attualmente lavoro al progetto Aldus, la rete europea delle fiere del libro, coordinata da Aie, per l’internazionalizzazione delle imprese editoriali. Sempre per Aie, partecipo alle attività dei gruppi di lavoro Educational Publishing Forum e Freedom to Publish Committee di IPA (International Publishers Association).

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