Il principale mantra della promozione della lettura è che i libri vanno portati là dove ci sono i potenziali lettori, senza aspettare che siano loro a entrare in libreria o in biblioteca. In quest’ottica Libraries without Borders ha lanciato un'iniziativa che trasforma le lavanderie a gettoni degli Stati uniti in biblioteche e poli di accesso digitale: si chiama Wash & learn, lava e impara.
Libraries without Borders è la filiale statunitense di Bibliothèques Sans Frontières, un'organizzazione senza scopo di lucro che si propone di combattere l’analfabetismo e l’isolamento socioeconomico fornendo accesso gratuito a risorse culturali, didattiche, digitali all’interno delle comunità urbane. Con particolare riguardo alle aree e ai gruppi discriminati o a rischio di esclusione.
Con queste premesse, scegliere le lavanderie a gettoni come partner per la costruzione di una biblioteca diffusa è più che appropriato. Sono almeno 30 mila gli esercizi commerciali di questo tipo distribuiti sul territorio statunitense, la maggior parte nei quartieri più economicamente svantaggiati. Le persone che le utilizzano, infatti, sono generalmente a basso reddito ed esposte a diversi tipi di vulnerabilità sociale. E molto spesso gli adulti ci vanno con i bambini, condividendo con loro un tempo d’attesa che oscilla in media attorno all’ora. Se a ciò aggiungiamo che le lavanderie a gettoni sono generalmente aperte 7 giorni su 7, 24 ore su 24, è immediato comprendere che si tratti di posti dov’è possibile intercettare un’umanità piuttosto eterogenea e probabilmente in linea con l’interlocutore che Libraries without Borders intende intercettare e sostenere.
Secondo il Pew Research Center, oltre il 25% degli americani adulti non ha una connessione a banda larga in casa (il dato si riferisce al 2019). Per queste persone la biblioteca – che offre Internet gratuitamente – è un luogo necessario. Anziani, disoccupati, lavoratori precari e a basso reddito: per le fasce più deboli della popolazione americana la biblioteca è molto più che il luogo dove prendere in prestito i libri. È un'istituzione fondamentale, un presidio sul territorio che fornisce risorse educative, servizi per l'impiego, rifugio, connessione e dispositivi digitali.
Tuttavia, per i soggetti particolarmente vulnerabili anche le biblioteche hanno barriere all’accesso che appaiono insormontabili. C’è chi non è a conoscenza dei servizi erogati dalla biblioteca, chi non può o non sa tesserarsi, chi per condizioni fisiche o logistiche non può raggiungerla fisicamente. Chi, semplicemente, non è alfabetizzato abbastanza da comprenderne offerta e funzionamento.
Wash & learn rimuove gran parte di questi ostacoli, portando i servizi della biblioteca in un luogo altamente accessibile e frequentato, con presidi generosamente distribuiti sul territorio. Un luogo nel quale si entra per necessità, con una certa ricorrenza, senza dover superare l’imbarazzo o la vergogna di affrontare una situazione estranea e distante.
Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi coordino il Giornale della libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.
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