
Può
Infinite Jest, il capolavoro conclamato di David Foster Wallace,
diventare un gioco per bambini e, nello specifico, essere trasformato in un’avventura Lego? Internet, con i suoi meme, le sue gallery e i suoi video virali ci insegna che tutto può succedere, anche (principalmente) quello di cui non avremmo mai sentito il bisogno.
È però indubbio che i Lego, proprio come il
videogioco Minecraft, sono i mattoncini che ci permettono con più facilità di dare corpo al nostro immaginario, anche letterario.
Da
Harry Potter al
Signore degli anelli, da
Lo Hobbit ai supereroi
Marvel (ci sono proprio tutti, da Spiderman a Batman) fino a Superman della
DC Comics sono innumerevoli le saghe letterarie a cui il famoso gioco ha dedicato prodotti ad hoc. Ma il bello dei libri (e anche dei Lego) è che stimolano la fantasia portandoci a costruire, con l’immaginazione, infiniti mondi.
È un po’ questa la morale della storia che abbiamo letto sul «
The Guardian» ovvero di quel padre, professore universitario di lettere che, assieme al figlio undicenne, ha
ricostruito il capolavoro di David Foster Wallace mattoncino dopo mattoncino.
Sebbene infatti
Infinite Jest sia lontano anni luce da una classica fiaba per bambini, Kevin Griffith ha raccontato al figlio Sebastian le parti più salienti del romanzo di cui, mattoncino su mattoncino, il bambino ricostruiva le varie scene. Un modo piuttosto singolare di trascorrere i momenti padre-figlio…
La ricostruzione di celebri scene della letteratura a mezzo lego sembra essere un passatempo tutt’altro che singolare (e più diffuso tra gli adulti di quanto non avremmo immaginato). Esemplare in questo senso è la
selezione di fotografie che il quotidiano inglese propone a documentazione del fenomeno: da
Dracula di Bram Stoker a
Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen, dall’immancabile ciclo arturiano alle
Cronache del ghiaccio e del fuoco di George RR Martin fino allo shakespeariano
Romeo e Giulietta non esistono opere impossibili da costruire.
Possiamo infine ipotizzare, con ragionevole certezza, che non tutti gli autori le cui opere hanno ispirato questi meticolosi costruttori sarebbero forse onorati di aver dato il «la» a tali creazioni, eppure se questo può servire ad avvicinare alla lettura i bambini di tutte le età non sarebbe male prendere esempio.