Di tutti i social network, il più amato dagli italiani rimane
Facebook, con il
50,3% della popolazione che ha un profilo su questa piattaforma (
dati Censis); è quindi naturale che essere presenti su questo social sia fondamentale per imprese che basano il proprio lavoro sulla comunicazione ed è anche un modo, nel caso della singola persona, di raggiungere e parlare a una platea molto variegata. Per quanto riguarda l’industria editoriale, dunque, questo si concretizza nella possibilità di «raccontare» il libro ai propri follower attraverso approfondimenti e immagini, ad esempio, e permette agli stessi autori di avere un contatto diretto col proprio pubblico, e al pubblico di interagire direttamente coi propri scrittori preferiti.
Anche per questo è molto affascinante la
classificata stilata da Wuz, il social dei libri creato da Ibs, che ha portato avanti un’indagine volta a scoprire
quali sono gli autori italiani più seguiti su Facebook: permette di farsi un’idea su chi siano effettivamente gli autori con maggiore risonanza mediatica, e dà anche la possibilità – studiando il loro approccio con il pubblico e il loro uso del social network – di avere dei casi reali su cui sviluppare le strategie di social media marketing.
Andando ad osservare le prime dieci posizioni
emergono chiaramente alcuni punti; il primo è che, per avere spazio sul podio,
essere «solo» scrittori non è sufficiente. I primi tre posti, infatti, sono occupati da scrittori che hanno anche una
presenza televisiva non indifferente, nelle vesti di conduttore:
Saviano,
Travaglio e
Volo hanno sicuramente attirato molti dei loro follower con le proprie apparizioni su vari media. Che queste siano state prima del proprio debutto letterario (come nel caso di Volo) o successive (come per Travaglio o Saviano), poco importa: il passaggio sugli schermi ha espanso la base di fan in maniera tangibile.
E anche a scendere un po’ più giù lungo la classifica, il primo autore che non ha svolto alcuna conduzione si trova solo al settimo posto (Mauro Corona).
La conduzione di programmi televisivi, inoltre, porta in classifica anche autori di
libri lontani dalla narrativa, tradizionalmente – e forse a torto – considerata «cavallo di battaglia» dell’editoria: basta guardare al grande successo di Benedetta Parodi e Marco Bianchi, famosi per le proprie trasmissioni culinari, così come (di nuovo) a Travaglio e Saviano, che si occupano di attualità e temi politico-sociali, oppure ad Alberto Angela, noto per le trasmissioni e i libri divulgativi di ambito storico.
Altro fattore che sembrerebbe comune agli autori più popolari è la loro
presenza e gestione diretta della pagina: si torna dunque alla riflessione sul contatto «diretto» e su quanto i lettori cerchino un rapporto in un certo senso personale col proprio beniamino, in particolare se quest’ultimo/a risponde – non per forza sempre – ai commenti.
Interazione, dunque,
è la parola chiave per gli autori su Facebook; e anche se non possiamo effettivamente calcolare quanto valga in termini di copie vendute ogni like (soprattutto perché è tanto facile concederlo quanto toglierlo), gli editori potrebbero cominciare a prendere spunto dai profili autoriali più seguiti e cercare di capire come e se possono funzionare nel mondo della promozione digitale.
Laureata in Lettere moderne (con indirizzo critico-editoriale), ho frequentato il Master in editoria. Mi interessa la «vita segreta» che precede la pubblicazione di un libro – di carta o digitale – e mi incuriosiscono le nuove forme di narrazione, le dinamiche delle nicchie editoriali e il mondo dei blog (in particolare quelli letterari).
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