È inequivocabilmente estate e tutte le riviste, i siti, i blog e le community più o meno di settore si affannano a stilare, condividere, confrontare elenchi di libri da leggere durante le ferie. I giorni di vacanza possono rappresentare un buon momento per riscoprire un grande classico oppure per affidarsi a un rassicurante giallo. Possono spingerci a leggere il best seller dell’anno oppure a recuperare quel long seller oramai da tempo nella lista dei to read. Insomma, le letture estive, per qualche verso, fanno categoria a sé. E – forse complice la maggior disponibilità di tempo – per sceglierle si è più disposti ad affidarsi a criteri, per così dire, creativi.
Se l’obiettivo, per esempio, dovesse essere quello di selezionare un titolo senza il rischio di vederne una copia
anche tra le mani del vicino d’ombrellone, potrebbe tornare particolarmente utile la lista stilata da
The pudding, una testata digitale che partecipa e alimenta il dibattito culturale attraverso lo strumento espressivo del
visual storytelling.
Basandosi su un data set contenente le informazioni relative a oltre
100 milioni di operazioni della
Seattle Public Library, The Pudding ha individuato i
276 titoli della collezione bibliotecaria
che non sono mai stati presi in prestito, da nessun utente,
negli ultimi dieci anni. L’elenco – che si propone come una
summer reading list molto hipster – è diventato oggetto di
una bellissima infografica interattiva, che consente una consultazione basata su filtri e criteri diversi, incrociabili tra loro.
Un ottimo esempio di come la visualizzazione grafica dell'informazione può, da un lato,
rendere accattivanti ingenti quantitativi di dati altrimenti inaccessibili ai più. Dall'altro prestarsi a
operazioni di comunicazione fuori dagli schemi, in questo caso, a partire da una possibile criticità (i libri mai prestati, quindi quelli meno desiderati e desiderabili) ribaltata e trasformata in un elemento di curiosità e attrattiva.
In primo luogo, i 276 titoli possono essere ordinati tanto cronologicamente quanto alfabeticamente. Un altro criterio disciplinante che contribuisce a garantire l’esclusività della lettura scelta è quello per numero di recensioni su Goodreads. Naturalmente i testi verranno disposti dal meno al più recensito. E poi i filtri: da quello geografico (i soli titoli pubblicati nel Nord-ovest Pacifico) a quelli che discriminano per numero di pagine (Back-pocket fit per i libri da meno di 200 e Binge mode per quelli da oltre 400). Fino, ancora, al criterio della scarsa rintracciabilità (Off the grid filtra i 162 titoli della lista che non hanno neppure un’occorrenza su Goodreads, Peak hipster screma i 23 che, in più, sono stati pubblicati oltre un secolo fa).
Cliccando sul dorso di ciascun libro si apre una breve scheda che, oltre a mostrare le informazioni bibliografiche essenziali, rimanda alla pagina del titolo su
WorldCat.org, per scoprire qual è
la biblioteca più vicina nella quale poterlo prendere in prestito.

Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi coordino il Giornale della libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.
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