Siamo abituati a pensare ai lavori editoriali, o in generale legati alla parola, come attività prettamente cerebrali. Eppure non è sbagliato dire che chi comunica col linguaggio è un vero e proprio artigiano: cesella, toglie, aggiunge, ripete fino a quando il risultato non è quello voluto, attraverso scelte e decisioni dettate dall’esperienza e dall’estro.
Da questa concezione nasce
Artigiani delle parole: un
evento di formazione destinato a chiunque si occupi, appunto, di parole, per affinare i propri strumenti e avere modo, attraverso l’incontro con relatori e partecipanti, di vedere sempre nuove sfaccettature del proprio lavoro.
Il 12 e il 13 ottobre, nella cornice di Cascina Cuccagna (Milano), traduttori, redattori, copy e web writer, giornalisti e non solo si incontreranno per ascoltare i nove professionisti che approfondiranno un argomento a loro particolarmente vicino.
«Abbiamo voluto costruire un programma il più ampio possibile, proprio per non rivolgerci soltanto a un settore, ma per parlare a un pubblico variegato e magari dare spunti inaspettati» spiega
Luca Panzeri,
fondatore insieme a Marina Invernizzi di Langue&Parole, lo studio dietro all’organizzazione dell’evento.
«Per esempio, una traduttrice può non occuparsi di giornalismo, ma sicuramente trarrà delle idee interessanti dall’incontro con Alberto Puliafito – giornalista e direttore di Slow News – legato alle fake news; e un social media manager potrebbe non pensare subito alla traduzione automatica per i chatbot come a un approfondimento utile nell’immediato, ma il punto di vista di Isabella Massardo – e della sua venticinquennale esperienza nell’industria della traduzione e della localizzazione – potrebbe convincerlo del contrario. E sono solo due degli otto incontri.»
«Artigiani delle parole nasce non solo perché la formazione continua è necessaria» aggiunge Marina Invernizzi «ma perché volevamo un’occasione per incontrare di persona i nostri corsisti. Dopo dieci anni di corsi online, sentivamo la necessità di provare una nuova avventura».
Non si vive però di soli incontri, ed è per questo che – oltre al pranzo, momento conviviale per eccellenza – si è pensato a degli extra che caratterizzassero le pause tra un intervento e l’altro. In particolare, i partecipanti avranno modo di vedere una mostra organizzata in esclusiva con gli archivi della Fondazione Mondadori, dedicata a pareri editoriali d’eccezione: Fortini, Pivano, Vittorini e Sereni. «Un modo per vedere come lavoravano alcuni “artigiani” del passato» per dirla con Luca Panzeri.
«Vorrei che i partecipanti – conclude Marina Invernizzi – che vengano a una sola o a entrambe le giornate, possano tornare a casa con la soddisfazione di aver preso parte a un momento formativo, e con l’allegria di essere stati in mezzo a colleghi, magari anche con la prospettiva di dare vita a nuovi progetti».
Non solo aggiornamenti teorici, quindi, ma anche nuovi spunti pratici: come, per rimanere in metafora, una lima con cui ridare filo al proprio arsenale di strumenti.
In header l'illustrazione di Elisa Macellari per Artigiani delle parole 2019
Laureata in Lettere moderne (con indirizzo critico-editoriale), ho frequentato il Master in editoria. Mi interessa la «vita segreta» che precede la pubblicazione di un libro – di carta o digitale – e mi incuriosiscono le nuove forme di narrazione, le dinamiche delle nicchie editoriali e il mondo dei blog (in particolare quelli letterari).
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