«Mi sono sempre immaginato il paradiso come una specie di biblioteca» scriveva Jorge Luis Borges nella prima metà del secolo scorso. Una frase che lo studio olandese MVRDV deve aver tenuto parecchio a mente nella concezione del progetto della Tianjin Binhai Library in Cina.

Realizzato nel tempo record di 3 anni, l'edificio si estende su una superficie di 33.770 metri quadri ed è sviluppato in altezza su 5 livelli. Una «scala del sapere» che spinge il lettore verso l’alto, con i gradini che diventano luogo per sedersi, sdraiarsi, chiacchierare, contribuendo a rompere ogni stereotipo legato ai luoghi di studio che siamo soliti frequentare.

La bellezza del progetto risiede nel dialogo di volumi tra l’interno e l’esterno dell’edificio. Un dialogo tenuto costantemente aperto dall’auditorium Eye, l’occhio spalancato della biblioteca. L’enorme sfera presenta una superficie specchiata ed è posta al centro dell'atrio: da fuori è percepita come l’iride luminosa che si inserisce nella grande apertura ovale della facciata. Un occhio scintillante che proietta all’esterno il suo sguardo, da una parete completamente vetrata e scandita da sistemi lamellari per l'ombreggiatura.

All’interno, attorno all’auditorium sferico, un gioco di linee sinuose si sviluppa dal pavimento al soffitto, creando un vero e proprio paesaggio fatto di terrazzamenti illuminati che, livello dopo livello, definiscono l'andamento delle scaffalature pensate per ospitare la collezione della biblioteca.

Il piano interrato ospita spazi di servizio e archiviazione, mentre il piano terra – oltre ad essere il punto di accesso alla struttura – connette tra loro le varie aree di lettura presenti, consente l’ingresso all'auditorium e alle terrazze dei piani superiori. Primo e secondo livello sono interamente dedicati ai libri, interrotti solamente da altre sale studio; gli ultimi due piani, invece, accolgono uffici, sale computer, multimediali e polifunzionali, oltre ad alcuni spazi per le riunioni.

La Tianjin Binhai Library è realizzata in collaborazione con il Tianjin Urban Planning and Design Institute e s’inserisce in un più ampio progetto urbano finalizzato alla creazione del distretto culturale della città. La biblioteca è il punto di connessione – architettonico ma anche ideale – tra la città vecchia, i quartieri residenziali e le aree commerciali. Tra le anime diverse della città, le sue stratificazioni e la gente che la popola.

È una collezione molto consistente quella che la biblioteca ospiterà quando funzionerà a pieno regime – l’inaugurazione c’è stata meno di un mese fa e da allora l’edificio ha ospitato in media 10 mila visitatori ogni fine settimana – di oltre 1 milione e 200 mila titoli. Ma alla Tianjin Binhai Library i libri non sono solo fisici, sfogliabili, tridimensionali. La gran parte di quelli che occupano, per il momento, gli scaffali a vista – parte della struttura a gradini che percorre quasi integralmente, con le sue onde, la superficie interna della struttura – sono disegnati: fregi sul muro, trompe-l'oeil di grande impatto visivo. Un’espressione di simulata grandezza (non sarebbe poi così difficile attendersela dalla Cina e dal suo entourage politico) o l’esplorazione di un’altra funzione (comunicativa? estetica?) dell’oggetto libro?

Intanto, ecco le foto della biblioteca.

L'autore: Alessandra Rotondo

Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi coordino il Giornale della libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.

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Tianjin Binhai Library. La spettacolare biblioteca cinese

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