Le biblioteche inglesi continuano ad essere, nel bene e nel male, al centro dell’attenzione dei media britannici. Dopo il
dibattito intercorso tra editori e biblioteche all’Inpress Festival of Publishing, che ha gettato qualche ombra sull’operato di queste istituzioni, si è tornati alla celebrazione delle biblioteche come luogo d’incontro, cultura e anche divertimento grazie al
National Libraries Day, tenutosi il 6 febbraio. Con il sostegno di importanti figure del settore editoriale (tra i quali si nota sir Quentin Blake, celeberrimo illustratore), la giornata si è rivelata un successo per numero d’eventi, partecipazione e coinvolgimento attraverso i social network: secondo il
CILIP (The Chartered Institute of Library and Information Professionals) – parte del comitato organizzativo assieme alla Society of Chief Librarians, alla School Library Association e a The Reading Agency –
le iniziative per celebrare il sistema bibliotecario britannico
sono state 857 e gli hashtag
#LibrariesDay e
#NationalLibrariesDay sono stati tra i
trending topic di Twitter per tutta la giornata. E anche gli editori, nonostante quanto accennato riguardo all’Inpress Festival, hanno partecipato, mostrando che in realtà la collaborazione è ancora viva e florida; come ha detto Laura Swaffield (The Library Campaign),
sta aumentando il coinvolgimento degli editori, ed «è toccante, naturalmente, perché
le biblioteche – proprio mentre mostrano quanto siano vitali –
sono anche più in pericolo di quanto non siano mai state».
Ci si riferisce in particolare alla
continua chiusura di biblioteche e ai
tagli dei fondi: l’anno scorso hanno chiuso più di cento biblioteche e i finanziamenti sono stati ridotti di 50 milioni di sterline. Per questo tra gli eventi della giornata ci sono state anche delle proteste, davanti alla Carnegie Library e alla Upper Norwood Joint Library, e sempre per questo c’è poi stata
un’intera giornata di proteste in Parlamento, organizzata dal gruppo
Speak Up for Libraries (di cui è membro anche il CILIP).
Il
9 febbraio, infatti, molte persone – dai «semplici» lettori e attivisti ad alcuni autori di punta – si sono ritrovate a Londra per discutere, confrontarsi, richiamare l’attenzione del governo e, soprattutto, mettere ancora una volta in luce i rischi che corre il servizio bibliotecario alla luce dei tagli fatti. Si è continuato a rivendicare, inoltre, la
natura statutaria delle biblioteche, continuando a sostenere la campagna
My Library By Right. Durante le conferenze tenutesi nel corso della giornata è stato anche sottolineato, in particolare dallo scrittore Alan Gibbons, che
il ministro Ed Vaizey si è dimostrato poco disponibile ad aprire un discorso con l’associazione e che evitare l’argomento porterà a dei giudizi sul suo operato anche sulla base di questo.
Fino a quando non arriveranno risposte chiare dal governo inglese il dibattito rimarrà molto intenso e i bibliotecari, nel frattempo, dovranno cercare di mantenere vivi i loro spazi al meglio con il budget che gli è stato concesso.
Laureata in Lettere moderne (con indirizzo critico-editoriale), ho frequentato il Master in editoria. Mi interessa la «vita segreta» che precede la pubblicazione di un libro – di carta o digitale – e mi incuriosiscono le nuove forme di narrazione, le dinamiche delle nicchie editoriali e il mondo dei blog (in particolare quelli letterari).
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