
È di oggi la notizia che
il Parlamento europeo ha finalmente approvato il testo sugli usi consentiti delle opere orfane. Di questa complicata questione ci eravamo già occupati in precedenza evidenziandone le criticità nel dettaglio (
Opere orfane e normativa Ue, Piero Attanasio: «Ecco quali sono i punti critici»).
Positiva la reazione della Fep che spiega come «gli editori europei rappresentati dalla Fep hanno salutato con favore la notizia che il testo approvato, e che
dovrebbe diventare presto una direttiva (infatti il Consiglio competente deve ancora adottarla formalmente), prescriva una diligente ricerca in buona fede per identificare e localizzare gli aventi diritto».
Il presidente della Fep,
Piotr Marciszuk ha commentato il voto di Strasburgo esprimendo la sua soddisfazione per questo ulteriore passo avanti e affermando che gli editori continueranno, come hanno sempre fatto, a dialogare con le biblioteche e le altre istituzioni culturali al fine di individuare soluzioni equilibrate per fornire l’accesso alle opere pubblicate. Inoltre ha sottolineato che gli editori continueranno a sostenere Arrow come in passato.
Arrow (iniziato in 2011 e in corso) è
l’infrastruttura tecnologica distribuita su base europea per la gestione delle informazioni sui diritti d’autore sulle opere letterarie, ideata nell’ambito del progetto Arrow, coordinato da Aie, conclusosi a febbraio 2011 con la realizzazione di sistemi pilota in Francia, Germania, Spagna e Regno Unito.
Il primo caso di applicazione di Arrow in un contesto d’uso reale è stato l’utilizzo del sistema in un programma di digitalizzazione promosso da
Wellcome Trust nel Regno Unito nel 2011. Ancor più significativo sarà tuttavia l’utilizzo di Arrow, in fase di definizione nel 2012, nel mega-programma di digitalizzazione da oltre 2 milioni di volumi promosso in
Francia in attuazione della
nuova legge sui libri fuori commercio.
Con il progetto Arrow Plus, anch’esso sotto la direzione di Aie e iniziato ad aprile 2011, Arrow sta ampliando il suo raggio d’azione in diversi altri paesi, e in particolare in Italia, dove è in via di sviluppo grazie alla collaborazione con l’Istituto Centrale del Catalogo Unico (Iccu) e Informazioni Editoriali.