«Biblio Express nasce a fine novembre del 2020, quando l’ennesimo DPCM aveva disposto la chiusura delle biblioteche. A quelle di Milano non era neppure consentito di passare ai cittadini un libro attraverso la porta: abbiamo pensato che dovevamo fare qualcosa e ci siamo inventati in prima battuta la consegna a domicilio».
A parlare è Stefano Parise – dirigente responsabile dell'Area biblioteche del Comune di Milano – intervistato dal Giornale della libreria il 9 marzo 2021, a un anno esatto dall’inizio di quel primo lockdown che, tra le innumerevoli ripercussioni sulle nostre esistenze, aveva richiesto anche al sistema bibliotecario della città di sperimentare nuove soluzioni per continuare a restare accanto ai propri lettori.
Di acqua sotto i ponti ne è passata: la pandemia ha continuato il suo incedere cambiando più volte passo e norme sanitarie. E anche Biblio Express ha proseguito il suo percorso, incontrando l’innovazione digitale. È di pochi giorni fa, infatti, la notizia dell’installazione della prima «biblioteca intelligente» nella fermata della metropolitana di Porta Venezia.
Aperta gratuitamente a tutti i residenti in città e agli iscritti al circuito bibliotecario milanese, la smart library – che visivamente è piuttosto simile a un distributore automatico di cibi e bevande – è in funzione 7 giorni su 7 durante tutta la fascia oraria di servizio della metropolitana. Attualmente gestisce una collezione di circa 400 titoli, tra libri cartacei, fumetti, dvd e file digitali. La fase di collaudo, fino alla fine dell’estate, proseguirà probabilmente con l’istallazione di altri punti di prestito automatizzati.
Realizzata grazie a un cofinanziamento ottenuto da Regione Lombardia con la collaborazione dell’Azienda dei Trasporti Milanesi, la biblioteca smart della stazione di Porta Venezia è «un servizio intuitivo e automatizzato che permetterà di prendere e restituire i volumi direttamente nella stazione della metropolitana» ha commentato l’Assessore della Cultura di Milano Tommaso Sacchi, precisando che l’iniziativa s’inscrive nella visione di «un sistema di prestito sempre più capillare e accessibile» obiettivo dei prossimi cinque anni di lavoro assieme alla «continua promozione della lettura».
Se i punti di prestito in metropolitana non sono una novità a livello europeo, va ugualmente ricordato che già in altre circostanze il sistema bibliotecario milanese aveva fatto di fermate e nodi del trasporto urbano il suo palcoscenico. Come per l’iniziativa Milano da leggere, che dal 2016 tappezza i mezzanini delle stazioni e altri luoghi di passaggio con scaffali virtuali dai quali scaricare gratuitamente alcuni e-book con la collaborazione degli editori.
Tutte queste iniziative, ricordava ancora Parise al Giornale della libreria, concorrono al disegno di Milano città della lettura diffusa: «L’obiettivo che ci poniamo è quello di rendere libro e lettura parte del quotidiano dei cittadini milanesi». Anche – e soprattutto – con la biblioteca, «uno spazio pubblico, aperto a tutti, gratuito, dove si pratica l’inclusione». Che, arrivando in metro, diventa ancora più quotidiano e accessibile.
Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi coordino il Giornale della libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.
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