C’è aria di rinnovamento per le biblioteche nazionali in
Russia: sembra, infatti, che le storiche
biblioteche di Mosca e San Pietroburgo stiano per unire i propri cataloghi e fondersi in un’unica identità. Il processo, che è ancora in fase di elaborazione, partirà innanzitutto dal
catalogo digitale; quest’ultimo è
in fase di ampliamento, anche grazie alla digitalizzazione del catalogo fisico, sancito come obbligatorio per legge e
da completare entro il 2020. Quest’ultimo processo, in particolare, ha portato ad alcune
discussioni sul copyright e sull’ordine secondo cui viene deciso di lavorare sui vari testi: 450 scienziati avrebbero scritto una
lettera di protesta sottolineando come molti volumi preziosi, di cui esistono poche copie (quando non una sola) non sono ancora state digitalizzate.
Alexander Visly,
direttore della Biblioteca di Stato con sede a Mosca e da poco messo
a capo anche della Biblioteca Nazionale a S. Pietroburgo – ottenendo così un doppio ruolo che sembra confermare il progetto di unificazione delle biblioteche – ha affermato il desiderio suo e delle istituzioni di collaborare con scienziati ed esperti per dirimere la questione e lavorare sui titoli il cui copyright è poco chiaro, per procedere più speditamente e portare avanti quanto richiesto dalla legge.
Sempre Visly ha detto, riferendosi però ai cataloghi fisici, che la fusione delle due biblioteche
«ha dei precedenti storici» (citando il caso della Biblioteca Nazionale tedesca dopo la riunificazione), ma che non può ancora rispondere con precisione a riguardo; inoltre, si parla anche di
una possibile nuova sede, da costruire nel quartiere “Nuova Mosca” su un terreno di 4,7 ettari, che però per il momento è un
progetto astratto. «Il design non è ancora iniziato. Il denaro non è stato allocato» dice Visly, che aggiunge di aver chiesto il sostegno degli autori e si augura che «la partecipazione del pubblico accelererà l’attuazione di questi progetti».
Laureata in Lettere moderne (con indirizzo critico-editoriale), ho frequentato il Master in editoria. Mi interessa la «vita segreta» che precede la pubblicazione di un libro – di carta o digitale – e mi incuriosiscono le nuove forme di narrazione, le dinamiche delle nicchie editoriali e il mondo dei blog (in particolare quelli letterari).
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