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Biblioteche

Banned Books Week, come un'idea riesce a coinvolgere tutta la filiera

di L. Biava notizia del 18 settembre 2012

La ricetta per avvicinare i lettori ai libri non è semplice ma il punto di partenza, possiamo dirlo senza timore di essere smentiti, è abbastanza scontato: ci vuole un'idea. Una bella idea, possibilmente, una di quelle capaci di coinvolgere trasversalmente diverse tipologie di lettori e di toccare corde comuni nella sensibilità di librai, bibliotecari ed editori (la «società civile», direbbe qualcuno). Una cosina semplice semplice, insomma, niente di che. 
Eppure qualche esempio, in giro per il mondo, lo si può trovare, come nel caso della Banned Books Week, la settimana dedicata alla libertà di lettura che coinvolge, per l'appunto, librerie, biblioteche scolastiche e di quartiere, editori, insegnati e giornalisti statunitensi e che si aprirà la prossima settimana (le immagini sono tratte da Pinterest, il social network dove si raccolgono molte immagini dell'iniziativa).
Proprio come nella distopia di Bradbury, infatti, alcuni libri, per svariati motivi, continuano a essere considerati pericolosi e come tali ostracizzati da scaffali e assortimenti.
La Banned Books Week nasce proprio, trent'anni fa, per supportare la libertà di esprimere idee, anche quelle non ortodosse o popolari, contro la censura. Per la maggior parte dei libri segnalati dall'iniziativa la storia ha un lieto fine e, grazie al supporto delle comunità locali sensibilizzate all'iniziativa, possono ritrovare il loro posto sugli scaffali. 
Se, infatti, la maggior parte delle richieste di rimozione o oscuramento di materiale da parte di gruppi, associazioni o singoli, può considerarsi in buona fede (magari perchè non si ritiene il libro in questione un titolo adatto a una certa fascia di lettori vuoi per via di alcune tematiche particolarmente forti vuoi a causa di particolari punti di vista), non per questo ci si può permettere di sottovalutare gli effetti negativi della censura.
La lista dei classici messi al bando nelle scuole o nelle biblioteche americane è lunghissimo e va da 1984 di Orwell messo al bando nel 1981 in Florida perchè «filo-comunista e sessualmente esplicito», a A sangue freddo, censurato dalla comunità protestante di Savannah nel 2000 a causa dei contenuti considerati sconvenienti. Ma nell'Indice nero dei libri sottoposti a censura non mancano neppure successi recenti come la trilogia di The Hunger Games di Suzanne Collins, considerata offensiva, violenta, contro la famiglia e le differenze etniche, il ciclo di Gossip Girl di Cecily Von Ziegesar (da cui è stata tratta la seguitissima serie tv) a causa dell'uso disinibito di droghe e ai comportamenti sussuali espliciti o addirittura, Harry Potter, considerato deplorevole per il rilievo dato alla magia.
Per festeggiare il trentesimo anniversario dell'iniziativa, l'Office for Intellectual Freedom lancia anche il Banned Books Virtual Read-Out, un canale di You Tube dove gli utenti possono supportare la libertà di lettura uploadando video nei quali leggono il loro libro censurato preferito.

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