Più di 135 mila libri ancora coperti di copyright sono già oggi on line gratuitamente dopo il raggiungimento di un inedito accordo tra la Biblioteca nazionale norvegese e la Kopinor, un’azienda che rappresenta i più importanti autori contemporanei e la quasi totalità delle case editrici norvegesi.
I libri di Stephen King, Ken Follett, John Steinbeck, Jo Nesbø, Karin Fossum e di tanti altri autori pubblicati prima del 2000 e tutelati dal copyright (che in Norvegia tutela le opere letterarie fino a 70 anni dalla morte dell’autore), saranno dunque resi disponibili in digitale, previo consenso dei diretti interessati, grazie ad un accordo che prevede una remunerazione …a pagina.
Per ogni pagina digitale che va on line infatti, la biblioteca destinerà una cifra predeterminata alla Kopinor che si occuperà di distribuirla a sua volta agli aventi diritto. La royalty per il momento è pari a 0,36 kroner (circa 0,04 euro) a pagina ma è destinata a scendere con l’aumentare dei volumi disponibili che si stima possano presto raggiungere quota 250 mila.
I libri sono disponibili in consultazione sul sito bokhylla.no (he significa scaffale in norvegese) esclusivamente per gli utenti norvegesi e non è prevista al possibilità di download.
Per il momento l’iniziativa pare avere suscitato l’interesse di autori ed editori e solo 3.500 libri sono stati rimossi, molti dei quali di scolastici. La buona notizia, per altro, è che questo tipo di approccio pare non avere condizionato le vendite dei medesimi libri in libreria.
Bokhylla infatti si è rivelato uno strumento prezioso per quei volumi che, tutelati da copyright, sono ormai esauriti nelle librerie, come ha confermato al Telegraph Moe Skarstein, direttrice della biblioteca: «I libri sono sempre meno "beni durevoli": quando l'effetto novità svanisce, affondano nell'oblio. Molte biblioteche nazionali hanno intrapreso progetti per digitalizzare le loro collezioni sia per ragioni di conservazione che per garantirne l'accesso ai lettori, ma si tratta per lo più di libri già di pubblico dominio. Alla Biblioteca nazionale abbiamo pensato che, trovandoci già a dover digitalizzare tutta la nostra collezione, la cosa più saggia fosse estenderne l'accesso il più possibile».