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Libri di Matteo Baldi

Ben assortite!

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Gennaio 2011

di Matteo Baldi

Quando il Comitato della Scuola per Librai Umberto ed Elisabetta Mauri si è riunito per scegliere il tema della XXVIII edizione del Seminario di perfezionamento (Fondazione Cini, isola di San Giorgio Maggiore, Venezia, dal 23 al 28 gennaio 2011), è emersa molto chiaramente la convizione diffusa che a caratterizzare e rendere unica una libreria, oggi, sia in primo luogo l'assortimento.

Liberrima in the city

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Aprile 2011

di Matteo Baldi

Con questo numero del «Giornale della libreria» inauguriamo una rubrica intitolata «Books in the city». Un appuntamento mensile nel quale proporremo ogni volta un’intervista sotto forma di domande brevi a diversi librai italiani e stranieri, cercando di scovare le librerie più innovative nelle varie regioni del nostro Paese, e non solo. Una rubrica divertente e innovativa per scoprire il mestiere del libraio nel ventunesimo secolo.

L'autore prima di tutto

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Aprile 2011

di Matteo Baldi

Dove corre la frontiera fra la missione storica delle agenzie letterarie e quella, più dispersa ed eterogenea, che oggi assumono i service editoriali? Se le prime funzionavano infatti come una cerniera necessaria fra l'autore e l'editore, oggi questo statement è largamente insufficiente a descrivere natura e qualità di ciò che i service propongono, a cominciare proprio dal ruolo svolto nei confronti dell'autore.

La Catania dei Cavallotto

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Maggio 2011

di Matteo Baldi

Le vulcaniche sorelle Cavallotto, assieme alla madre Adalgisa, con il loro lavoro fra le due sedi catanesi di Corso Sicilia e Viale Ionio, sono le colonne portanti di un presidio d’eccellenza di questa città colta, bellissima, dalla forte vocazione universitaria.

Rete, e-book, carta

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Luglio-Agosto 2011

di Matteo Baldi

Sugli pseudonimi adottati dai partecipanti ai blog IoScrittore si potrebbe scrivere un romanzo. Sarebbe bello provare a indovinare, ad esempio, che tipo di lettore sia «Jamie Mc Gregor», il cui scaffale possiamo certamente spingerci ad immaginare come traboccante di autori irlandesi. Oppure potremmo tracciare un profilo di «Diogene il cinico», che forse non abiterà in una botte di legno avendo come unico bene una ciotola nella quale bere acqua piovana, ma il cui romanzo sarà certamente aperto a suggestioni filosofiche.

Veramente piccoli?

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Giugno 2010

di Matteo Baldi

Piccola impresa: meno di cinquanta dipendenti e un fatturato annuo non superiore a sette milioni di euro. Ma al di là delle considerazioni economiche l'idea di piccola editoria porta con sé una connotazione implicita di qualità, sperimentazione e talento.

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