Ogni anno, dal 2019 a questa parte, il mercato del Regno Unito registra il più alto livello di vendite di sempre. Il 2023 non fa eccezione: grazie a un +3% rispetto al 2022 (dopo il +2% del 2020, il +5% del 2021 e il +4% del 2022) nell’ultimo anno è stata superato il tetto dei 7 miliardi di sterline (7,1, per l’esattezza: circa 8,2 miliardi di euro al cambio del 29 dicembre 2023), stando ai dati forniti dalla Publishers Association. Ed è merito soprattutto dell’export (+4%) e del digitale (+5%). Ricordiamo sempre che i valori si riferiscono al fatturato netto degli editori generato dalle vendite nella varia, nell’educativo e nell’editoria accademica, riviste scientifiche incluse. Guardiamo però i valori nel dettaglio.
Il mercato del Regno Unito dipende per quasi due terzi del totale (62%) dalle esportazioni: il mercato domestico vale 2,6 miliardi di sterline e ha chiuso in pareggio rispetto all’anno precedente. Un andamento, quello del mercato interno, non dissimile da quello delle maggiori editorie europee. È il secondo anno di fila in cui si assiste a questa dinamica: anche nel 2022 il mercato era cresciuto più grazie all’export (+8% contro il -1% del mercato interno). Un dato dalle conseguenze importanti, non solo per gli editori inglesi, ma anche, e in misura probabilmente maggiore, per quelli degli altri Paesi: che il libro del Regno Unito continui a vendere così bene all’estero è anche il segno di come nei diversi settori (nella varia, ma soprattutto per quanto riguarda l’editoria universitaria) i lettori di diversi Paesi preferiscano leggere direttamente nella lingua originale del testo – non a caso era stato uno degli argomenti di discussione dell’ultima edizione della Scuola per librai Umberto e Elisabetta Mauri.
Venendo ai formati, il libro fisico è stabile a 3,9 miliardi di sterline (4,5 miliardi di euro), mentre la crescita del digitale (+5%) dipende quasi esclusivamente dalle riviste scientifiche, le quali valgono tre quarti dei 3,2 miliardi di sterline di vendite digitali (3,7 miliardi di euro).
Editoria di varia
Con 2,4 miliardi di sterline (2,7 miliardi di euro) la varia rappresenta un terzo dell’editoria del regno Unito. Il mercato inglese non fa eccezione alla regola generale – lo avevamo visto a Venezia, ma in Italia la tendenza si sta confermando anche nei primi mesi del 2024 – secondo cui nel 2023 in Europa il mercato va meglio a valore che a copie. L’inflazione inglese a dicembre 23 su base annua ha segnato un +4%, la stessa crescita registrata della varia a valore. A copie, però, il mercato ha perso il 2%, per un totale di 662 milioni di libri venduti. L’aumento del costo della vita viene citato dalla Publishers Association come una delle possibili ragioni dietro il calo dei libri per bambini (-4%): nel Regno Unito, cioè, il libro per bambini non sembrerebbe avere una natura anticiclica, e a fronte di un aumento generalizzato dei prezzi dei beni di consumo gli inglesi avrebbero reagito anche comprando meno libri per bambini. Rimanendo sui generi, la saggistica segna un +5% e con 1,1 miliardi di sterline continua a rappresentare la fetta più importante della varia. È plausibile che una parte di questa crescita sia stata trainata dalle vendite del principe Harry della prima parte dell’anno. È però la narrativa a segnare la crescita maggiore (+8%): come in altri Paesi europei, Italia inclusa, nel corso del 2023 la fiction è andata meglio della nonfiction.
Il libro a stampa rappresenta il 79% dei ricavi, ma anche in questo formato è l’export a trainare le vendite (+6% contro il pareggio della varia a stampa nel mercato domestico). Il digitale segna rispetto al 2022 una crescita del 13%, grazie anche a un mercato audio particolarmente solido (+24%) e che con 206 milioni di sterline (237 milioni di euro) è arrivato a rappresentare il 43% del mercato digitale.
Editoria scolastica
La chiusura in pareggio dell’editoria scolastica a 661 milioni di sterline (760 milioni di euro) è il frutto di spinte contrapposte. In primo luogo, del secondo anno di fila di calo del mercato domestico (un -12% che fa seguito al -2% dell’anno precedente), a fronte di un export che continua a crescere (+7%), e che rappresenta il 71% del settore educativo. Il digitale nella scuola inglese ha un peso considerevole, vale il 14% del totale dei ricavi ma nel mercato interno la percentuale sale al 20%. I principali paesi in cui si esporta restano, come l’anno precedente, Spagna, Egitto ed Emirati Arabi Uniti: un dato strutturale dell’export inglese è la presenza consolidata delle aree ispanofone e mediorientali. Negli ultimi quattro anni gli unici altri Paesi presenti sul podio sono stati, infatti, Messico e Arabia Saudita.
Editoria accademica
L’editoria accademica genera nel 2023 oltre la metà dei ricavi complessivi del mercato inglese (3,6 miliardi di sterline, pari a 4,1 miliardi di euro), in crescita del 2% rispetto al 2022. In questo valore sono però incluse le vendite delle riviste accademiche (2,4 miliardi di sterline), soprattutto digitali (2,1 miliardi di sterline, pari a 2,4 miliardi di euro, in crescita del 4%): le vendite di riviste digitali, con ogni probabilità soprattutto alle biblioteche universitarie di tutto il mondo, rappresentano da sole il 58% dell’editoria accademica e il 30% dell’editoria inglese nel suo complesso. Anche se nelle infografiche fornite dalla Publishers Association non viene specificato, si può dedurre facilmente che il grosso delle vendite di riviste accademiche avvenga al di fuori dei confini del Regno Unito. Il loro traino fa sì che l’export, anche in questo caso, vada molto meglio del mercato interno: tre quarti delle vendite sono realizzate al di fuori del regno unito, e il valore è in crescita del 3% rispetto al 2022, mentre il mercato interno ha perso il 2%. Riviste digitali a parte, i formati a stampa sono invece andati meno bene (un -2% frutto di un -1% per i libri e di un -4% per le riviste).
Dottorato in filosofia a Firenze, Master in editoria di Unimi, Aie e Fondazione Mondadori. Attualmente lavoro presso l'Ufficio studi Aie. Mi interessano i dati della filiera editoriale e le loro possibili interpretazioni.
Guarda tutti gli articoli scritti da Bruno Giancarli