«I librai portano avanti spontaneamente e generosamente una sorta di istruzione permanente». Così il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha sottolineato nel suo videomessaggio per l'inaugurazione del Salone del libro di Torino 2013, il ruolo dei librai per la società. Tuttavia si tratta di un ruolo e un settore che con l’avvento del digitale stanno cambiando.
Tanti sono gli editori che hanno provato a ripensare il proprio rapporto con i canali di vendita tradizionali in modo da integrare la propria offerta digitale con quella cartacea (qui avevamo raccontato il caso di prodotti per professionisti del Sole 24 ore) e anche Zanichelli accetta la sfida coinvolgendo il mondo delle librerie con l'iniziativa Scarichiamo i libri, non le librerie. Un progetto con cui la casa editrice punta a dare alle librerie un ruolo importante anche nella vendita dei prodotti digitali. Come? Ne parliamo con Riccardo Arcese, direttore vendite per Zanichelli.
Come nasce questo progetto?
Fino allo scorso anno, come molti altri editori, ci appoggiavamo al portale per l’editoria scolastica digitale Scuolabook ma a partire dall’anno scolastico in corso, abbiamo pensato di coinvolgere anche le librerie per la vendita dei prodotti digitali. Dietro a questa scelta c’è senz’altro un bisogno dell’utenza – visto che non sempre genitori e studenti sono in grado di scaricare in maniera autonoma i manuali – unitamente al desiderio di mantenere al centro la professionalità del libraio. Ma si tratta anche di un’esigenza tecnica visto che i libri che produciamo si stanno evolvendo e saranno disponibili su diverse piattaforme. Per il momento comunque si tratta ancora prevalentemente di prodotti misti, ovvero che al manuale digitale affiancano comunque un supporto cartaceo. Dietro a ciò c’è anche un problema pratico, quello dell’Iva al 21% sui prodotti esclusivamente digitali, che ci rende particolarmente conveniente la versione mista che unisce il digitale alla carta.
Non temete la pirateria?
Certo, la pirateria e il file sharing sono fenomeni radicati e difficilmente risolvibili. C’è da dire che l’evoluzione dei formati sta aiutando a creare una protezione che definirei sociale più che tecnologica attorno ai manuali scolastici. Il Pdf, che è leggero e «pesa» poco, è infatti più facile da «craccare» rispetto ai modelli che si stanno affermando: i nuovi prodotti che produciamo arrivano anche a pesare un GB e quindi difficilmente l’utente li scarica tutt’interi sul proprio device. Piuttosto li mantiene on the cloud scaricando di volta in volta solo i capitoli che gli servono a preparare la lezione. Inoltre questi libri sono sempre più personalizzati, con esercizi e sottolineature personali per cui il manuale finisce per essere molto legato all’account dell’utente e questo scoraggia i ragazzi dal «passare» ai compagni i libri.
Come stanno reagendo per ora i librai?
Ci pare bene anche perché è chiaro che con la Scuola digitale (per approfondire vedi E. Serravalle, Blitz digitale, «GdL» giugno 2013) la loro preoccupazione maggiore fosse quella di rimanere esclusi dal mercato della scolastica. Quello che ci auguriamo è che questo tentativo di inclusione venga seguito dalla gran parte degli editori, anche con modalità diverse da quelle che abbiamo scelto alla fine di adottare in Zanichelli. D’altra parte, trovare la formula più adatta alle nostre esigenze anche per noi non è stato immediato. A ottobre abbiamo fatto un primo tentativo che passava attraverso la vendita in libreria di un oggetto fisico: un folder contenente un codice, attraverso cui lo studente poteva accedere al volume digitale. C’erano però dei costi logistici e di magazzino che non avevano ragion d’essere trattandosi pur sempre di un manuale digitale. Per questo motivo abbiamo potenziato la nostra piattaforma on line dedicata ai librai (b2P) inserendo una sezione dalla quale fosse possibile comprare i prodotti e-book. Oggi qualche editore puntata ancora sul folder con chiave di attivazione, ma penso che già dal prossimo anno andremo incontro ad una semplificazione e, tra qualche tempo, forse verranno lanciate piattaforme trasversali che accentreranno le varie proposte editoriali e attraverso le quali si acquisterà un codice che darà accesso all’acquirente a tutti i libri acquistati.