Aveva causato molto scalpore la notizia uscita a metà gennaio che Reed Corp., una delle maggiori società di organizzazione eventi e proprietaria di BookExpoAmerica (Bea), aveva comprato la
Book bloggers convention (Bbc). L’acquisto è sfociato nell’organizzazione della Bbc all’interno del Bea, il 4 giugno.
La convention, fondata nel 2010 come evento contemporaneo al Bea da Michelle Franz (blogger di
galleysmith.com) e Trish Collins (di
heylady.net), era nata come luogo fisico per permettere ai diversi blogger – considerati come anello di congiunzione tra contenuti editoriali e lettori – di incontrarsi, conoscersi, condividere idee e progettualità. Era vista come
un’occasione d’incontro informale, separata d

all’ambiente più competitivo e business-oriented che caratterizza invece il Bea. È facile capire, così, il perché delle tante
proteste sorte all’annuncio dell’acquisto da parte di Reed e sfociate nell’organizzazione di
una convention alternativa chiamata
Book blogger unconference, iniziativa focalizzata sulla partecipazione (tavole rotonde piuttosto che conferenze) a cui hanno aderito diversi blogger.
Come dimostrano le diverse ricerche condotte negli Stati Uniti sui comportamenti d’acquisto dei lettori, però,
i book blogger sono responsabili del 12,1% delle vendite in libreria: è soltanto leggermente inferiore alla quota legata ai motori di ricerca, e superiore agli acquisti stimolati dai social network, sui quali le case editrici stanno investendo in modo massiccio. Era solo una questione di tempo, dunque:
con l’acquisto della convention, si cerca di
capitalizzare da una parte
sui blogger che hanno un proprio seguito su Internet, e dall’altra proprio
su quei lettori che verranno così stimolati a partecipare al Bea.
Questo fenomeno, meno recente negli Stati Uniti rispetto a quanto non lo sia in Italia, è presente in vasti settori commerciali (si pensi a quello della moda, dove è forse più evidente) ed è, per dirla all’inglese, una
win-win situation: una situazione dalla quale tutti possono trarre vantaggio. Da una parte, il blogger vede aumentare la propria notorietà; dall’altra, allacciando contatti con loro, una certa casa editrice può stimolare le vendite dei propri libri grazie alle recensioni che appaiono sui vari blog personali sul Web. Il tutto, a costo zero.
Keynote speaker alla conferenza è stata Jennifer Weiner, blogger e autrice (
The Next Big Thing, pubblicato da Atria) che presenterà anche il primo Book blogger Award organizzato dalla Association of american publishers. A chiudere gli incontri, a cui parteciperanno centinaia di blogger (
questa una lista indicativa), Jenny Lawson, blogger di
thebloggess.com e autrice del bestseller
Let’s Pretend This Never Happened.