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Lettura

Il 99% dei bambini legge, ma in maniera occasionale, distratto da tablet e smartphone. I dati AIE a Bologna

di Redazione notizia del 31 marzo 2025

In Italia, il 99% della popolazione nella fascia d'età 0-14 anni ha letto almeno un libro nell'ultimo anno, contando sia quelli a stampa che in digitale, l'ascolto di audiolibri, le piattaforme di narrazione online (come Wattpad) e le app. I soli libri a stampa, anche illustrati, sono letti dal 96% di chi ha tra gli 0 e i 14 anni: una percentuale significativamente superiore a quel 68% della popolazione italiana sopra i 15 anni che si dichiara lettrice. Questi sono alcuni dei dati contenuti nell’Osservatorio kids dell’Associazione Italiana Editori, realizzato con Pepe Research ogni due anni, presentati oggi alla Bologna Children’s Book Fair durante l’incontro La lettura tra gli 0-14enni oggi. Quarta edizione dell’Osservatorio kids di AIE

Quindi, lettrici e lettori sì, ma occasionali, non molto appassionati e distratti da smartphone e tablet. Se guardiamo, infatti, alla frequenza di lettura, solo un bambino, bambina, ragazzo o ragazza su quattro – il 26% – legge più di sei libri a stampa l'anno. Il 70% della popolazione 0-14 anni legge solo fino a sei libri a stampa l'anno, il 4% non legge affatto. E il voto medio complessivo attribuito al piacere della lettura è una sufficienza: 6,4.

In questo panorama, forte è la concorrenza di tablet e smartphone. Mediamente, nel 2025, il tempo settimanale che la fascia 0-14 anni dedica alla lettura di libri è di un'ora a 55 minuti, contro le 7 ore e 6 minuti che riserva all'utilizzo di tablet e smartphone. La forbice è particolarmente ampia tra i più grandi (10-14 anni): un'ora e 43 minuti contro 10 ore e 28 minuti.

«Se incrociamo i dati del mercato bambini e ragazzi nel 2024 con quelli sulla lettura, abbiamo una rappresentazione chiara dei forti cambiamenti in corso» ha spiegato il direttore AIE Fabio Del Giudice«Da una parte c’è un forte investimento di tempo e risorse da parte degli adulti per avvicinare i più piccoli e le più piccole ai libri fin dai primissimi mesi di vita, e questo si traduce in un numero molto alto di bambine e bambini avviati alla lettura, in un mercato particolarmente florido nella fascia 0-5 anni. Dall’altra parte, la concorrenza di tablet e smartphone rende difficoltoso il passaggio, crescendo, alla lettura autonoma: il mercato cala nelle fasce di età più alte e il disinteresse aumenta. Sono cambiamenti che devono interrogarci come cittadini, ancor prima che come editori».

Nel 2024, la spesa della popolazione in libri per bambini e ragazzi è stata pari a 276,8 milioni di euro, in flessione dello 0,4% rispetto al 2023. Nel valore sono compresi 18,6 milioni di euro di fumetti per bambini e ragazzi (-2,2%). Le copie comprate sono state 24,2 milioni (-0,8%), comprese 1,3 milioni di copie di fumetti (-3,8%). Ma mentre i libri destinati ai bambini 0-5 anni sono cresciuti nell’ultimo anno del 9,2% a valore e sono oggi il 53,7% del totale, i libri per i 6-9 anni sono calati dell’8,8% e sono oggi il 30,9% del totale; quelli per i 10-14 anni sono calati del 10,3% e sono il 15,4% del totale. 

Dopo la presentazione della ricerca da parte del responsabile dell’Ufficio studi di AIE Giovanni Peresson, sono intervenuti Carlo Gallucci (Commissione Ragazzi AIE), Miriam Giovanzana (Terre di Mezzo) e Nicoletta Gramantieri (Biblioteca Salaborsa), moderati da Samuele Cafasso (Giornale della Libreria).

Carlo Gallucci, presidente della Commissione Ragazzi AIE e editore, come sul numero di marzo del Giornale della Libreria ha sottolineato la vitalità del segmento bambini e ragazzi del mercato editoriale, che cresce a fronte di un mercato generale in calo: «Vorrei festeggiare i dati positivi: il settore in crescita in un mercato che va a ridursi è un dato straordinario. Non esiste, in nessun altro segmento, un dato del genere e ciò dimostra la sua vitalità. Questo, insieme alla bellezza del lavoro di tutti gli editori – che possiamo vedere anche qui a Bologna – ci dà una grande forza» ha dichiarato. «L'industria editoriale italiana è composta da editori molto vari, molto grandi, piccoli, di medie dimensioni: tutta questa varietà editoriale, questa poliedricità, spinge a una concorrenza sana, che porta al miglioramento e al progresso».

«Quel 70% di lettori e lettrici occasionali sono quelli a cui puntiamo. Ma c'è un tema legato all'accesso alla cultura, alle differenze di reddito, alle disparità tra territori, città, regioni» ha dichiarato Miriam Giovanzana«Noi come Terre di Mezzo veniamo da Milano, una città non arretrata da questo punto di vista, nè povera di offerte, tuttavia incontriamo quotidianamente bambini e bambine che di fronte al libro si ritraggono, pensando "non è per me, non mi riguarda", ed è su questo che vogliamo lavorare. «In più, bisogna tenere conto del fatto che i libri per bambini e ragazzi sono scritti, pubblicati, distribuiti e comprati da adulti, ma in genere gli adulti li considerano una "cosa da bambini": è un passaggio culturale che si sta realizzando, ma c'è ancora tantissima strada da fare. La capacità di questi libri di creare una sospensione e una ricerca del senso che possa travalicare noi adulti è la grande scommessa che vogliamo e dobbiamo percorrere, per cercare quello spazio di possibilità che noi adulti ancora non conosciamo o che abbiamo perso».


Nicoletta Gramantieri della Biblioteca Salaborsa ha messo invece in luce il ruolo fondamentale delle biblioteche nella promozione della lettura: «Le biblioteche – così come tante altre istituzioni – sono fondamentali in questo. Il mondo editoriale non ci rende l’operazione facile: ci sono molti più titoli di quelli che c’erano una volta, noi facciamo una selezione e leggiamo praticamente tutto quello che esce ed è un'operazione che ci prende tantissimo tempo. Lo facciamo per valutare cosa portare sui nostri scaffali». E ha aggiunto: «Cerchiamo di trovare il modo di aiutare bambini e bambine, ragazzi e ragazze, a orientarsi nella vastità di libri a disposizione. Molti ci chiedono consigli, ma poi li lasciamo leggere in autonomia. Ogni adulto, solitamente, ha la propria idea di lettura e spesso questa coincide con l'assunto che sia qualcosa che serve, qualcosa di utile, non legata al piacere. Ma la vera funzione della lettura è la conoscenza: ogni bambino e bambina può leggere quello che desidera, se può muoversi in una scelta consapevole».

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