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Internazionalizzazione

BIEF cambia nome e diventa France Livre: una nuova identità per promuovere l’editoria francese nel mondo

di Redazione notizia del 27 maggio 2025

Dopo oltre 150 anni di attività, il BIEF (Bureau international de l’Édition française), principale organismo di promozione dell’editoria francese all’estero, cambia nome e si presenta al mondo con una nuova identità: France Livre – The French Publishing Network.

La decisione nasce dall’esigenza di affrontare alcune difficoltà comunicative e di rafforzare la visibilità internazionale dell’organizzazione in un momento di grande trasformazione per il settore editoriale.

Come ricorda Antoine Gallimard, presidente di France Livre, questo non è il primo rebranding nella storia dell’organizzazione. Fin dalla sua fondazione nel 1873, la struttura ha modificato più volte il proprio nome per adattarsi ai tempi e agli obiettivi. «Negli ultimi decenni abbiamo attraversato diverse fasi, da Office de promotion de l’édition française a Office de promotion internationale», spiega Gallimard.

Tuttavia, l’acronimo BIEF risultava poco efficace per comunicare chiaramente la missione dell’organizzazione. «Collaboriamo quotidianamente con editori stranieri, ma sapevamo che il nostro nome restava poco comprensibile», ha spiegato Nicolas Roche, direttore generale. Da qui la scelta di un nome più diretto, riconoscibile e coerente con la dimensione internazionale: France Livre.

Oltre al nuovo nome, l’organizzazione ha adottato anche un nuovo logo, che intende rappresentare visivamente la rete di connessioni tra editori francesi e partner internazionali. L’obiettivo non è solo promozionale: France Livre vuole posizionarsi come nodo centrale di una rete editoriale in grado di sostenere concretamente gli operatori del settore, in particolare gli editori indipendenti, che costituiscono la maggior parte degli associati.

Il sostegno del Ministero della Cultura francese consente all’organizzazione di offrire condizioni vantaggiose per la partecipazione alle principali fiere internazionali, tra cui la Frankfurter Buchmesse, dove il collettivo francese occupa ogni anno uno degli spazi espositivi più ampi (quasi 1.200 metri quadrati).

Il rebranding arriva in un momento in cui l’editoria internazionale affronta sfide rilevanti: pressioni economiche, trasformazioni nei modelli di consumo culturale, e l’impatto crescente dell’Intelligenza Artificiale generativa. Gallimard sottolinea anche il rischio rappresentato dal protezionismo culturale: «Alcuni Paesi tendono a favorire i propri autori, limitando la traduzione di opere straniere. Questo richiede un lavoro di relazione sempre più complesso».

Nonostante la crescente predominanza dell’inglese nei mercati internazionali, la lingua francese mantiene una posizione forte: è ancora la seconda lingua più tradotta al mondo, con circa 14.500 contratti di edizione l’anno conclusi tra editori francesi e stranieri. Per rispondere alle trasformazioni in corso, France Livre sta sviluppando formule ibride per raggiungere mercati lontani e rafforzare i rapporti con gli editori francofoni, in particolare in Africa e nei paesi arabi.

Il prossimo appuntamento sarà il Paris Book Market, il 5 e 6 giugno, che nella sua quarta edizione riunirà oltre 260 editori stranieri e 265 case editrici francesi o francofone. Secondo Roche, sono già stati fissati oltre 3.500 appuntamenti attraverso la piattaforma dedicata.

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