«L'inclusione nei testi scolastici riguarda soprattutto i bisogni educativi speciali» spiega Irene Enriques, direttrice generale di Zanichelli Editore, al Giornale della libreria. «Riguardo però all'inclusività rispetto ai generi, della quale oggi parliamo, si tratta di elaborare i testi in cui uomini e donne vengano rappresentati in maniera paritaria, con l'ovvia eccezione dei testi storici o che hanno una parte che ha a che fare con la storia, dove questa parità, per motivi che vanno spiegati, non c'è. E poi, si tratta di usare un linguaggio inclusivo e quindi evitare, per quanto possibile, il maschile sovra esteso e gli stereotipi superati».
Già a fine 2021 Zanichelli, in collaborazione con linguisti e linguiste, sociologi e sociologhe, autori e autrici, ha stilato il programma Obiettivo 10 in parità: 10 linee guida per promuovere, appunto, l’inclusività e la parità di genere nei libri, consultabili sul sito.
Il decalogo prevede, nei suoi punti chiave, di evitare gli stereotipi, di rappresentare in modo paritario tutti i generi e di utilizzare un linguaggio inclusivo, in modo tale da fornire agli alunni e alle alunne gli strumenti che li aiutino a capire quanto sia fondamentale avere maggiore libertà di pensiero e possibilità di scelta.
«Questo decalogo ha delle norme redazionali, in sostanza, che valgono anche per le autrici, gli autori e, più in generale, per chi lavora con noi» continua Enriques. «E ha una parte di ricerca grazie alla quale, ogni anno, analizziamo i nostri testi, secondo certi parametri, e controlliamo se stiamo evolvendo nella direzione più paritaria possibile».