
L’associazione degli editori turchi (Tpa) continua a chiedere a gran voce lo stop all’uso della forza contro i manifestanti che protestano pacificamente per il rispetto della libertà di espressione a Taksim e nelle altre città del Paese. La Tpa
ha affermato che la polizia sta facendo un uso «eccessivo» idranti e gas lacrimogeni e denuncia che, quest’ultimi, siano stati lanciati direttamente sulla folla, invece che in aria sopra i manifestanti, ferendo così molti civili.
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La libertà di riunione e di associazione è uno dei diritti umani fondamentali e
la Turchia deve garantire questo diritto ai suoi cittadini», dichiara la Tpa
nel documento ufficiale ripreso dai più autorevoli mezzi d’informazione, di settore e non solo, in tutta Europa.
Le proteste in atto in questi giorni sono pacifiche, eppure le forze di polizia le stanno reprimendo con una violenza incomprensibile. La Tpa sta facendo il possibile per attirare l’attenzione dell’opinione pubblica europea e delle istituzioni preposte alla tutela della libertà d’espressione fiancheggiata dall’
International Publishers Association (Ipa) che, dall’ottobre 2011, continua a sollecitare le autorità turche a lasciar cadere tutte le accuse contro
Deniz e
Ragip Zarakolu (nella foto), editori ed attivisti dei diritti umani, e di rilasciare Deniz Zarakolu, detenuto ormai da quasi 600 giorni, sebbene ancora in attesa di un verdetto.
Nell’ottobre del 2011 Ragip e Deniz Zarakolu furono arrestati, insieme a circa altre 40 persone, per
sospette connessioni con circoli a favore delle rivendicazioni dell'etnia curda, in un’indagine che ha visto decine di scrittori, giornalisti ed editori detenuti dopo un centinaio di arresti nei due anni precedenti.
L’Ipa ritiene che Ragip e Deniz Zarakolu, e i numerosi altri intellettuali tra cui
l’accademico Büsra Ersanli, il linguista Mulazim Ozcan, gli scrittori Aziz Tunc e Ayse Berktay, stiano in realtà pagando il prezzo delle loro pubblicazioni che denunciano le violazioni dei diritti umani in Turchia.
Deniz Zarakolu, editore, scrittore, traduttore, con un dottorato in scienze politiche nell’università di Bilgi, è
accusato di essere «membro di un’organizzazione illegale» e, se venisse giudicato colpevole, rischierebbe dodici anni di prigione. Deniz Zarakolu fu arrestato il 7 ottobre 2011, e da allora è sempre stato in carcere, dopo aver tenuto una lezione presso l’Accademia di scienze politiche sul partito di opposizione filo curdo per la democrazia e la pace (Bdp). Quest’ultimo è un partito legale, e ricerche accademiche affiliate ai partiti sono comuni in Turchia. Il padre di Deniz, Ragip Zarakolu, è invece accusato di «favoreggiamenti verso un’organizzazione illegale» e rischia quindici anni di prigione. È stato rilasciato il 10 aprile 2012 dopo 160 giorni trascorsi in un carcere di massima sicurezza in detenzione preventiva.
Il presidente per la commissione sulla libertà di pubblicazione dell’Ipa Bjørn Smith-Simonsen ha affermato che Deniz e Ragip Zarakolu sono editori pacifici e schietti e che
pensare che la loro attività editoriale possa incoraggiare la violenza politica è una violazione dei loro diritti umani. Per chi volesse saperne di più
http://freedomforragip.wordpress.com/