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Libertà d'espressione

Il Prix Voltaire 2023 dell’IPA va all’editore iracheno Mazin Lateef Ali. Premio speciale postumo all'ucraino Volodymyr Vakulenko

di Redazione notizia del 23 maggio 2023

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L'editore iracheno Mazin Lateef Ali, rapito nel gennaio 2020, ha vinto il Prix Voltaire 2023 dell'International Publishers Association durante la cerimonia di premiazione al World Expression Forum di Lillehammer, in Norvegia. Il premio è dedicato agli editori che hanno pubblicato opere controverse in seguito a pressioni, minacce, intimidazioni da parte di governi, autorità o privati, e a coloro che si sono distinti per la difesa dei valori della libertà di pubblicazione e di espressione.
L'IPA ha anche annunciato un premio speciale per l’autore di libri per bambini e poeta Volodymyr Vakulenko, assassinato nel 2022 durante l’occupazione russa dell’area di Kharkiv in Ucraina. Si tratta di un’onorificenza attribuita a persone decedute di recente per aver esercitato la propria libertà di espressione, con lo scopo di promuoverne l’eredità.

Mazin Lateef Ali si è guadagnato la reputazione di membro apprezzato dalla comunità culturale irachena fondando nel 2007 la casa editrice Dar Mesopotamia e pubblicando una serie di libri incentrati sulle comunità ebree in Iraq. Volodymyr Vakulenko (in foto sotto) è autore di libri dedicati al patrimonio della sua regione, Kharkiv, poesie e libri per bambini. Ha vinto numerosi premi letterari ucraini e internazionali ed è noto per le sue posizioni patriottiche, il suo sostegno attivo alla Revolution of Dignity e il suo contributo all’esercito ucraino durante l'invasione russa, dove ha perso la vita.



La cerimonia ha puntato i riflettori su due tragici esempi nei quali la cultura e la libertà di espressione sono state prese di mira dai regimi repressivi. «L'impegno di Mazin Lateef nei confronti della comunità letteraria e della libertà di espressione in Iraq dovrebbe essere di ispirazione per tutti noi. Chiediamo a coloro che lo hanno rapito di restituirlo sano e salvo», ha dichiarato Kristenn Einarsson, presidente del Comitato per la libertà di pubblicazione dell'IPA. «Volodymyr Vakulenko è un simbolo della terribile distruzione culturale portata avanti dall'esercito russo in Ucraina. Vogliamo ricordarlo e celebrare le storie e le poesie che ci ha lasciato prima di venire ucciso troppo presto» ha continuato Einarsson.
Gvantsa Jobava, vicepresidente dell’IPA, ha aggiunto: «Mettere a tacere l'espressione culturale è uno degli strumenti dei regimi repressivi. Dobbiamo resistere alle loro intimidazioni e celebrare i nostri coraggiosi autori ed editori che ci aiutano a sperimentare e a comprendere la diversità delle nostre culture. Mazin Lateef Ali e Volodymr Vakulenko sono degli eroi».

Ad accettare il Prix Voltaire 2023 il figlio del vincitore, Abdulmoahimen Mazin Lateef, che ha dichiarato in un video messaggio: «Non avrei mai immaginato che un giorno mi sarei trovato in un luogo così prestigioso a parlare di mio padre. Purtroppo la sua voce è stata messa a tacere, e la sua colpa è stata quella perseguire la libertà di pensiero, e di aver cercato – attraverso la sua casa editrice – di portare ai lettori la cultura irachena. Un sincero ringraziamento a tutti voi per aver riconosciuto l’impegno di mio padre».
La scrittrice e ricercatrice ucraina Victoria Amelina ha invece accettato l’IPA Prix Voltaire Special Award a nome di Volodymyr Vakulenko. «Sono una scrittrice ucraina che parla a nome del mio collega Volodymyr Vakulenko che, a differenza mia, non è sopravvissuto a un altro tentativo dell'Impero russo di cancellare l'identità ucraina. La comunità letteraria ucraina è grata per questo premio unico, significativo e commovente per noi, anche perché nessuno, tra le centinaia di altri scrittori ucraini che, come Vakulenko, sono stati assassinati nel corso della storia dell'Ucraina, ha mai ricevuto un premio internazionale postumo così prestigioso. Sono certa che Volodymyr Vakulenko vorrebbe dedicare questo premio anche a loro» ha sottolineato.

L'IPA Prix Voltaire, che prevede un premio di 10.000 franchi svizzeri, è reso possibile grazie ai contributi degli sponsor, case editrici e organizzazioni che ne condividono i valori: Albert Bonniers Förlag (Svezia), Bonnier Media Deutschland (Germania), Holtzbrinck (Germania), Norstedts (Svezia), Penguin Random House, Samlaget (Norvegia), C.H.Beck (Germania).

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