Venerdì scorso a New York si è svolto il primo Children’s Book Summit di Nielsen che ha analizzato i trend in atto nel segmento ragazzi rispetto a un ventaglio molto vasto di consumi che comprendeva i libri ma anche i videogiochi e i film, a conferma di quanto per i nativi digitali abbia senso parlare di contenuti in senso lato piuttosto che i segmenti e settori distinti.
Dalla ricerca, focalizzata sui consumatori americani, è emerso chiaramente come il mercato editoriale per ragazzi stia vivendo una fase di espansione che lo ha portato negli ultimi dieci anni a crescere del 44% nei mercati monitorati da Nielsen (mentre l’editoria di varia ha toccato il suo picco nel 2008 ed è ora in una fase di declino), mantenendo la leadership anche rispetto alle altre industrie dei contenuti (il segmento bambini, a livello internazionale, con i suoi 151 miliardi di dollari ha sorpassato quello del gamining fermo a 133 miliardi di dollari).
La lettura è l’attività preferita nel tempo libero per i bambini tra i 2 e i 10 anni mentre è a partire dagli 11 anni che inizia a perdere terreno per essere poi superata da tv e videogiochi nella fascia YA (14-17 anni). Eppure al contrario di quello che si potrebbe immaginare la lettura resta una delle attività cui i ragazzi amano affidarsi nel tempo libero e il 50% continua a prediligere la carta al digitale. Le analisi comparate sull’uso del tempo libero presentate da Nielsen dimostrano però che non c’è nulla di più sbagliato dell’opposizione tra gli «schermi» (da quelli dei pc usati per i social network e le chat, a quelli dei videogiochi e della tv) e lettura: se è vero che i ragazzi spendono solo il 5% del loro tempo libero leggendo (la tv, giusto per capirci, è al 19%) è altrettanto vero che i ragazzi che acquistano libri sono anche quelli che preferiscono possedere console per le attività di gaming, tablet ed e-reader. E, con il 44% dei ragazzi che dichiarano di aver bisogno di disconnettersi da Internet durante la giornata, questo può spiegare perché la metà di loro dichiari di prediligere i libri di carta a quelli di pixel.
E in Italia? Durante l’ultima edizione di Più libri più liberi, Doxa Kids ha presentato i dati sulla diffusione delle tecnologie tra i più piccoli. Nelle famiglie con bambini tra i 5 e i 13 anni, la penetrazione dei tablet ha raggiunto circa il 30%, con un crescita rapidissima dal 2012 (5%) ad oggi. Di fronte alla tecnologia, però, il genitore esprime una profonda ambivalenza anche perché deve confrontarsi con una grande precocità ed evoluzione cognitiva dei bambini che, se da un lato costituisce sicuramente un’opportunità, dall’altro lo fa temere di essere inadeguato a indirizzare gli stimoli che arrivano al proprio figlio. Dal punto di vista dei ragazzi, i nuovi punti di accesso ai contenuti (smartphone, tablet e pc) sono ormai considerati irrinunciabili e se, con il crescere dell’età cresce la percezione della loro necessità, a perdere terreno sono i media tradizionali: dalla tv (considerata irrinunciabile nella fascia 5-7 anni e del tutto marginale in quella 15-18) ai libri (al terzo posto tra i 5-7enni, dopo tv e consolle, e al sesto tra i 15-18enni, superati nell’ordine da telefonino, pc, tablet, tv, consolle e radio).
Non che bambini e ragazzi si stiano allontanando dal libro se, come ci raccontano gli ultimi dati di Istat, tra i 6 e i 10 anni «legge almeno un libro» il 49,3% dei ragazzi e tra gli 11 e i 14 il 57,2% (contro una media nazionale del 43%), semplicemente è in crescita il numero di genitori che si affidano ai tablet per raccontare ai propri figli le storie che un tempo erano affidate esclusivamente alla pagina scritta.
Come evidenzia la ricerca Doxa, la lettura «guidata» dai genitori resta prevalentemente di carta: il 59% dei papà che vuole raccontare una favola al proprio bambino si affida ai libri di carta (contro un 14% che scegli il tablet), percentuale che sale al 79% nel caso delle mamme (contro il 5% che sceglie il tablet).
Strumento utilizzato dai genitori per leggere e raccontare storie
Fonte: indagine Doxa Kids per AIE, Più libri più liberi 2014 (qui le altre slide del convegno)