
Per molti rispondere alla domanda «Dove vai quando ti devi procurare un libro?» è piuttosto semplice: generalmente si va in libreria, o in biblioteca. Magari si scartabella tra le proposte di una bancarella di libri usati. Tuttavia, ci sono molte persone che non hanno questo privilegio;
sono numerose le regioni del mondo (principalmente rurali) in cui la disponibilità di libri è scarsa, spesso pressoché inesistente. Così i libri, e la possibilità d’intrattenimento e di accrescimento del sapere che potrebbero portare, non riescono a entrare a far parte della vita degli abitanti di queste zone; e il tutto
causa ulteriori difficoltà al fondamentale processo d’alfabetizzazione, necessario per ottenere un netto miglioramento delle condizioni di vita.
Per tutti questi motivi
Yohannes Gebregeorgis, etiope e rifugiato politico negli Usa, figlio di una famiglia analfabeta, ha deciso di tornare nella sua terra d’origine dopo essere laureato in Library Science (la nostra Biblioteconomia) e di creare
Ethiopia Reads – organizzazione dedita alla sconfitta dell’analfabetismo e all’avvicinamento dei più piccoli alla lettura – attraverso cui ha prima fondato una biblioteca gratuita per i bambini di Addis Abeba, e poi una
biblioteca mobile con cui raggiungere due villaggi rurali, dove funge da
vera e propria scuola per circa duecento bambini. La particolarità è che
a condurla ci sono due asini, che la trainano da un villaggio all’altro, portando libri di scienza, matematica e di narrativa non solo ai più piccoli, ma anche – in totale – a un migliaio di persone curiose. Grazie all’aiuto e ai fondi di
Plan International, Gebregeorgis potrà mandare avanti queste iniziative per molto tempo.

L’organizzazione etiope non è stata l’unica ad «abbinare» asini e libri: dall’altra parte del mondo, in
Colombia, un altro amante della lettura ha organizzato il suo personalissimo
Biblioburro, una biblioteca itinerante trainata, ovviamente, da due
burri (asini, in spagnolo) di nome Alfa e Beto. L’idea di
Luis Soriano, chiamato affettuosamente
el profesor, è quella di avvicinare ai libri quelle persone che, principalmente per difficoltà logistiche, non possono recarsi nelle città dove ci sono librerie e biblioteche; lui stesso, d’altronde, ha potuto prendere la licenza elementare grazie a un professore che visitava il suo villaggio un paio di volte al mese. La storia è
salita alla ribalta quando
el profesor contattò lo scrittore Juan Gossaín per chiedergli una copia del suo libro, dopo averlo sentito durante una trasmissione radiofonica; la sua storia colpì tutti e così il Biblioburro ricevette centinaia di titoli.
Nel 2008 la biblioteca mobile contava quasi 5 mila titoli disponibili e negli ultimi anni, grazie a un contratto come «dipendente di sezione distaccata» per la biblioteca di Santa Marta (a 290 km dalla sua zona d’azione) riesce a usufruire di una piccola parte del bilancio fornito dallo Stato. Ora Soriano
continua la sua attività nonostante abbia subito l’amputazione di una gamba e anzi,
pensa di ampliarla attivando programmi per insegnare a usare i computer e portare un cinema all’aperto nei villaggi più isolati.
Laureata in Lettere moderne (con indirizzo critico-editoriale), ho frequentato il Master in editoria. Mi interessa la «vita segreta» che precede la pubblicazione di un libro – di carta o digitale – e mi incuriosiscono le nuove forme di narrazione, le dinamiche delle nicchie editoriali e il mondo dei blog (in particolare quelli letterari).
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