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Marzo 2018

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Marzo 2018
Fascicolo digitale
 
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Siamo a 317 giorni dalla chiusura della prima edizione di Tempo di libri. Il mercato nei canali trade era cresciuto nel 2016 del +1,6% (e del +1,1% complessivamente). Si avvertivano i segni di qualcosa che stava cambiando (alcuni gruppi internazionali guardavano con interesse al mercato italiano tanto da «entrarci», come DeA Planeta e HarperCollins). Il 2017 si è chiuso con il successo di pubblico, di espositori e di vendite di Più libri più liberi che, trasferitosi nella Nuvola di Fuksas, ha potuto iniziare a esprimere al meglio le sue potenzialità rimaste negli ultimi anni compresse nella vecchia (ma non meno bella, magari meno funzionale) sede del Palazzo dei congressi. E questo accadeva dopo l’innegabile successo di pubblico del Salone di Torino a metà anno. Nel 2017 il mercato nei canali trade ha segnato un secco e sorprendente +5,8%. Eccoci arrivati al numero due di Tempo di libri che annuncia, tra l’8 e il 12 marzo, un «Tempo bellissimo». A una rivista professionale non basta però ratificare che il clima è cambiato, che siamo quasi tornati ai valori precrisi. Perché nulla di quello che c’era prima c’è oggi.
 

Indice testuale

Fiere che fanno bene
di Ricardo Franco Levi
p.4

Una leggerezza diffusa
di Andrea Kerbaker
p.6

Quando l'innovazione è scambio
di Denise Nobili
p.9

Traguardo Buchmesse 2023
di Simone Bühler
p.11

Una crisi che è stata una trasformazione
di Giovanni Peresson
p.13

Le ragioni dietro alle fiere
di Emilio Sarno
p.15

Come leggono i piccoli
di Giovanni Peresson
p.18

Libri per crescere
di Alessandra Rotondo
p.20

Produrre sogni di cartone
di Antonio Lolli
p.22

 

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