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Librerie

Bottega storica, spazio cosmopolita, libreria appassionata. Ecco la nuova Rizzoli Milano

di Alessandra Rotondo notizia del 8 maggio 2025

«Oggi presentiamo nella nuova veste di Rizzoli Milano uno dei luoghi simbolo per la città e per i milanesi» dice Antonio Porro, amministratore delegato del Gruppo Mondadori, aprendo l’incontro inaugurale che celebra la riapertura della libreria di Galleria Vittorio Emanuele II, che dal 1949 accoglie generazioni di lettrici e lettori appassionati, scrittori, scrittrici e figure di spicco dell’editoria.

Dopo un importante progetto di rinnovamento che ne ha valorizzato l’identità – firmato dallo studio Paolo Lucchetta Retail Design, con Virginia Lucchetta e Gianluca Trovó – la libreria si ripresenta al pubblico con nuovi spazi e un’offerta rivisitata, un ampio calendario di eventi e una vocazione internazionale ancora più marcata. «Il progetto di rinnovamento di questa libreria è una delle tappe più complicate del percorso evolutivo di Mondadori Retail – continua Porro – ed era difficile rinnovarla senza snaturarla. Ci siamo riusciti, grazie a tutto il team che ci ha lavorato e grazie anche alle istituzioni».

«Il rapporto tra la Galleria Vittorio Emanuele II e la libreria Rizzoli è confermato per i prossimi 18 anni» prosegue Emmanuel Conte, assessore al bilancio, demanio e piano straordinario casa del Comune di Milano, ricordando che è qui che Mondadori ha lanciato uno dei suoi primi Oscar, Addio alle armi di Ernest Hemingway. «Le tre librerie che sono presenti in Galleria hanno il diritto di rimanere qui – continua Conte –, non devono partecipare a una gara e hanno un prezzo d’affitto molto agevolato». Assieme all’apertura della nuova biblioteca di Lorenteggio e a un bando in arrivo per le piccole librerie, questi sono segnali concreti dell’interesse e dell’impegno rivolto dalle istituzioni cittadine ai luoghi del libro, sottolinea l’assessore.


La nuova Rizzoli Milano si sviluppa su due livelli
, su una superficie complessiva di 755 metri quadri, con quattro ampie vetrine affacciate su Galleria Vittorio Emanuele II. Al piano terra, dopo un’ampia area con le principali novità editoriali, si accede a un nuovo reparto con accessori, guide e idee regalo ispirate alla città. Proseguendo, si incontra la sala Ottagono, dove trovano spazio un’accurata proposta di titoli in lingua originale: l’ambiente omaggia nell’aspetto l’immaginario cinematografico della libreria Rizzoli di New York.

Nel percorso verso il piano inferiore, ancora prodotti di cartoleria, per la scrittura e articoli da regalo. All’arrivo al piano -1 si è accolti da una grande R circondata da una parete di libri dedicata alle aree tematiche della libreria. Lo spazio si articola poi in una nuova sala eventi, un reparto di narrativa e uno di saggistica e lo spazio di gioco, d’intrattenimento e di offerta per i lettori più piccoli: We Are Junior.

«In media apriamo circa 30 librerie l’anno, ma Rizzoli Milano è stato un progetto totalmente diverso» ha confessato Carmine Perna, amministratore delegato di Mondadori Retail. «È uno spazio unico nel suo genere, pensato per favorire l’incontro e il dialogo in uno dei luoghi più celebri della città, che coniuga il fascino della bottega storica con un’offerta culturale contemporanea e dinamica, offrendo al pubblico una finestra aperta sul mondo».

Il progetto di rinnovamento di Rizzoli Milano, d’altronde, rappresenta una tappa strategica nel piano di sviluppo di Mondadori Retail, la società del Gruppo Mondadori che gestisce il più esteso network di librerie in Italia, con oltre 500 punti vendita diffusi sul territorio. E che in programma per il 2025 ha l'apertura di circa 30 nuovi store, tra negozi in gestione diretta e in franchising.

La presentazione della nuova Rizzoli Milano è proseguita poi con un momento di confronto dal titolo Rizzoli Milano, una libreria storica per pubblici contemporanei, che ha visto dialogare Carmine Perna con Véronique Cardi, presidente e direttrice generale di Editions JC Lattès, Paola Dubini, professoressa di Management dell’Università Bocconi, e Beppe Severgnini, giornalista e scrittore.


Il dibattito – moderato dalla giornalista Alessandra Tedesco – ha approfondito il ruolo delle librerie come presìdi culturali, attivi nelle comunità urbane e internazionali. Da un’indagine che Mondadori Retail ha condotto su una selezione di affezionati clienti è infatti emerso con chiarezza il ruolo simbolico e valoriale di Rizzoli Milano: il 70% la riconosce come una libreria storica; il 57% la considera un simbolo del capoluogo lombardo; il 31% ne sottolinea il respiro internazionale.

E infatti Rizzoli Milano è capace di attrarre lettori di tutte le età e provenienze geografiche – dai cittadini milanesi ai visitatori internazionali, questi ultimi pari al 40% circa dei clienti della libreria – fino ai giovani che sempre più si rivolgono alla lettura in lingua originale. Carmine Perna, d’altronde, ha sottolineato come la vendita di titoli in lingua pesi per il 20% sul totale della libreria.

«Un quarto dei 300 mila studenti che vivono a Milano non sono italiani. Più in generale, è il 15% della popolazione residente milanese a non essere italiana» ha osservato Paola Dubini. «Sono persone che vivono la città e che nella città leggono, acquistato libri. E dobbiamo tener conto del fatto che i giovani, se leggono, leggono davvero tantissimo e spesso in inglese. Pertanto, l’esperienza della lettura in lingua, a Milano, non appartiene solo ai turisti».


Rispetto alla lettura giovane, fiore all’occhiello e grande speranza italiana, l’editrice francese Véronique Cardi riferisce un’esperienza nazionale in calo, con lo schermo che batte il libro dieci a uno: per ogni 20 minuti di lettura di un libro a stampa, i giovani francesi trascorrono allo smartphone, al tablet o al computer oltre 3 ore. Certo, anche in Francia, continua Cardi, il boom del romance ha riportato i ragazzi e soprattutto le ragazze in libreria: «La sfida adesso è traghettare questo pubblico anche altrove».

I best seller francesi? I titoli vincitori dei premi più importanti, racconta Cardi, come Madelaine prima dell'alba di Sandrine Collette, insignita del Goncourt des lycéens 2024, che ha venduto 300 mila copie; i dark romance di Sara Rivers; i manga, anche se in calo; i libri testimonianza come E ho smesso di chiamarti papà, il memoir della figlia di Gisèle Pelicot, Caroline Darian. «I libri – sottolinea Cardi – riescono a far muovere la società molto più rapidamente di quanto non riesca a fare la politica».

Per Beppe Severgnini, giornalista e da sempre autore Rizzoli, «un editore è una comunità immaginata, come una nazione, come una squadra di calcio: tutto cambia ma restano i ricordi, i colori, i luoghi, il profumo». I libri, continua Severgnini, sono un «oggetto romantico e le librerie sono la casa romantica di questi oggetti romantici. I giornali, lo dico con malinconia, sono servizi: è prevedibile che scompaiano. Ma il futuro dei libri e delle librerie io riesco a vederlo».

L'autore: Alessandra Rotondo

Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi sono responsabile del contenuto editoriale del Giornale della Libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.

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