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Fiere e saloni

A qualcuno piace fantasy. Le letterature di genere come laboratorio del possibile

di Alessandra Rotondo notizia del 7 dicembre 2024

Nei primi dieci mesi del 2024, le vendite di libri di genere fantasy sono cresciute del 27,1% a valore raggiungendo i 17,666 milioni di euro, del 26% a copie superando il milione di libri venduti (1.060.000; la classificazione è quella utilizzata da NielsenIQ-GfK che raggruppa fantasy e fantascienza in un’unica categoria). Accade in controtendenza rispetto a un mercato trade (libri di narrativa e saggistica venduti nelle librerie fisiche e online e nella grande distribuzione) che nello stesso periodo perde l’1,1% a valore e il 2,1% a copie.

I dati, in collaborazione con NielsenIQ-GfK e IE - Informazioni Editoriali, sono stati presentati oggi a Più libri più liberi durante l’incontro del programma professionale Libri fantasy e dove trovarli, nel quale si sono confrontati, moderati da Samuele Cafasso (Giornale della Libreria), Tiziano Cancelli (Mercurio), Simona Casonato (Mondadori) e Giusy Scarfone (Il Castoro OFF).

Rispetto a tutta la narrativa di genere, tra cui figura il giallo, il thriller, il romance e altro ancora, oggi il fantasy ha una quota del 10% (10,3% a valore, 8,4% a copie). E, tuttavia, come discusso durante l’incontro, è difficile perimetrare un segmento che vive di ibridazioni, come ad esempio testimonia la crescente popolarità del romantasy, sottogenere all’incrocio tra il racconto fantastico e il romance. Nel complesso, i titoli  pubblicati nei primi dieci mesi del 2024 sono 1.016, un valore in linea con quelli degli anni precedenti. Qui la presentazione completa.

Se guardiamo alla top 10 dei più venduti del genere, secondo la classificazione di NielsenIQ-GfK, troviamo al primo e al secondo posto due volumi della saga di Rebecca Yarros edita in Italia da Sperling & Kupfer, Iron Flame al primo posto e Fourth Wing al secondo. Powerless. Potere e inganno, di L. Roberts (Newton Compton) al terzo posto, al quarto Il problema dei tre corpi, di C. Liu (Mondadori). Dal quinto al nono posto troviamo cinque classici della fantascienza e del fantasy: Fahrenheit 451, di R. Bradbury (Mondadori), La strada, di C. McCarthy (Einaudi), Dune volume 1 di F. Herbert (Fanucci), Lo Hobbit. Un viaggio inaspettato di J. R. R. Tolkien (Bompiani), Dune volume 2 (Fanucci). Chiude la classifica Half a soul. Metà di un'anima di O. Atwater, (Rizzoli).​



«L’ibridazione della narrativa fantastica con quella sentimentale e romantica che emerge dalla classifica è un elemento che vedo riflesso anche nella pioggia di testi simili che arrivano dall’estero» osserva Simona Casonato, riportando la sua esperienza di editor della narrativa YA in Mondadori. «Un’altra cosa che la classifica ci segnala è l’influenza che i social network, TikTok e BookTok in particolare, hanno nel successo in un certo tipo di narrativa. Terzo elemento che vedo emergere, l’importanza per la casa editrice di conservare i grandi nomi della letteratura fantastica che ha in catalogo».

«Il 2024 – continua Casonato – è stato un anno molto sfidante per noi, anche grazie all’arrivo di nuovi competitor sul mercato. Questo senza dubbio rende il nostro lavoro con i generi più complesso, ma anche altamente stimolate, perché ci spinge a voler trovare libri sempre più belli. In un contesto peraltro popolato da sguardi altri su questa produzione e la sua offerta, sguardi che ti incentivano a sfidare te stesso e a farti delle domande su come stai lavorando».

E a proposito di nuove realtà che si affacciano al fantastico, «a dicembre si conclude il nostro primo anno editoriale» racconta Tiziano Cancelli, editore e cofondatore di Mercurio Books. Un anno in cui il marchio è uscito con nove libri, con il progetto di farne 20 nel 2025. «Il nostro claim è “libri sulla soglia” – continua Cancelli –, perché riteniamo che un libro buono sia un libro buono, oltre ogni categorizzazione di genere». Rispetto alla scelta editoriale di soffermarsi su questa soglia, puntando su una selezione curata e accurata ed evitando i prodotti più commerciali, l’editore di Mercurio sottolinea come non venga perseguita per «snobismo intellettuale. Ma perché approcciare quel tipo di libri richiede una struttura che non abbiamo. Ma se 300 mila persone decidono di impegnare 20 ore della loro vita a leggere un titolo, a quel titolo io credo vada portato rispetto. E anzi, quello che possiamo fare come editori è proprio trattare tutti i titoli nel migliore dei modi e con la maggior cura possibile».

Anche Il Castoro OFF è uscito nel 2024, primo suo anno di attività, con 9 titoli, racconta l’editor responsabile del progetto Giusy Scarfone. «Nove titoli molto voluti a cui abbiamo lavorato accuratamente, secondo l’approccio che ci eravamo fissati. Come Castoro, con il nostro focus forte sull’editoria per bambini, non sapevamo cosa aspettarci: dovevamo intercettare un pubblico diverso, farci vedere. Adesso posso dire che è stato un anno felice».

Farci vedere, dice Scarfone. E farsi trovare, soprattutto in libreria. «Una cosa che ci viene chiesta quando presentiamo la nostra cedola ai librai è di trovare il “libro gemello”» racconta Casonato. «È una domanda che di per sé ci mette in difficoltà, perché il pensiero di ogni editor è di solito quello di aver pubblicato un libro unico. Una domanda resa ancor più difficile dall’attuale contesto di frammentazione e sparizione dei generi, a cui si sostituiscono una serie di tag e di trope (i temi ricorrenti della narrazione, sempre più specifici e articolati ndr)». Può essere spaesante per chi deve disporre i libri a scaffale, e soprattutto suggerirli. E allora per supportare libraie e librai, Il Castoro OFF, racconta Scarfone, ha organizzato dei webinar per raccontare il progetto editoriale. Ma ancora prima il contesto in cui si inserisce, appunto tra generi, sottogeneri, tag e tropi.

D’altronde, per valorizzare nei canali di vendita questo tipo di narrazioni, per sostenere il loro incontro con lettrici e lettori, è forse necessario chiedersi, in primo luogo, cosa sia la letteratura fantastica, e a quali bisogni corrisponda. «Per me sono fantasy le storie che riescono ad avere uno sguardo obliquo sulla realtà» sostiene Cancelli. «Viviamo una realtà sempre più polarizzata e il fantasy è un modo, un mezzo, per conquistare una prospettiva diversa, laterale».  «Fantasy è tutto ciò che va oltre la nostra realtà – gli fa eco Casonato – ma ne rappresenta un’altra con altre regole, con un suo universo coerente».

E se è vero che il fantastico può essere interpretato anche come una strategia di evasione dalla realtà, dal peso individuale e collettivo della contemporaneità, lo è altrettanto che la sua matrice più autentica sia forse quella di laboratorio del possibile, di spazio per ripensare – piuttosto che schivare – la realtà. Uno spazio militante, insomma, in cui le cose solo pensate possono diventare vere. E quelle vere possono essere decostruite, trasformate, superate.

L'autore: Alessandra Rotondo

Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi sono responsabile del contenuto editoriale del Giornale della Libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.

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