Come annunciato dall’azienda stessa, il Gruppo Mondadori ha ottenuto l’attestato per la parità di genere UNI/PdR 125:2022, una certificazione a conferma dell’impegno del gruppo nel creare un ambiente di lavoro attento all’equità e all’inclusione.
La certificazione – con validità triennale – è stata rilasciata da Bureau Veritas a seguito di un processo di valutazione di un insieme di indicatori qualitativi e quantitativi in grado di guidare il cambiamento delle politiche per la parità di genere delle imprese. Gli indicatori comprendono cultura e strategia, governance, processi HR, opportunità di crescita e inclusione delle donne in azienda, equità remunerativa per genere, tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro.
Il traguardo raggiunto è un ulteriore passo in avanti nel percorso strategico del Gruppo Mondadori – intrapreso nel 2021 – con la creazione della funzione Diversity & Inclusion, nata con l’obiettivo di garantire opportunità eque e trasparenti a tutte le persone che lavorano nell’azienda.
«Come editore abbiamo la responsabilità di favorire un cambiamento culturale attraverso i contenuti che offriamo ogni giorno alle nostre lettrici, lettori e utenti e diventando un modello di riferimento virtuoso nella valorizzazione di questi temi» ha dichiarato Antonio Porro, amministratore delegato del Gruppo Mondadori. «Un obiettivo che continueremo a portare avanti per perseguire una crescita sostenibile, integrando sempre di più gli ambiti ESG nei nostri piani aziendali». L'acronimo ESG – che corrisponde a Environment, Social e Governance – fa riferimento a un insieme di criteri portati avanti dall'azienda come l'impegno ambientale, la valorizzazione di persone, contenuti e luoghi per l’educazione e la cultura, la promozione del successo sostenibile del business.
«L’ottenimento di questa certificazione conferma che all’interno del Gruppo Mondadori è forte la convinzione di dover proseguire nella creazione di uno spazio di riflessione sociale, e non solo di valore economico. L’attenzione all’equilibrio di genere si traduce sicuramente in un ambiente di lavoro più inclusivo, ma anche in una migliore allocazione del talento delle persone, di tutte le persone, e in una maggiore spinta all’innovazione, che nasce solo dalla legittimazione di punti di vista diversi» ha aggiunto Francesca Rigolio, Chief Diversity Officer del Gruppo Mondadori.