La storia di Marietti 1820 comincia a Torino duecento anni fa, con la visione anticipatrice di Giacinto Marietti, che nel 1820 apre una libreria in via Po, sotto gli archi della Regia Università. Cinque anni dopo inaugura anche una tipografia e si impone sul mercato con libri religiosi e testi scolastici di successo. Alla sua morte, nel 1861, l’attività editoriale procede nelle mani degli eredi, e lo fa non abbandonando mai il Piemonte: anche quando, nel 1942, la casa editrice viene distrutta da un bombardamento, la ricostruzione, alla fine della guerra, avverrà a Casale Monferrato.
 


Fino agli inizi degli anni Ottanta, quando la famiglia esce di scena e la sede di Marietti viene trasferita a Genova. È l’alba di un nuovo corso, orientato dal progetto culturale condiviso dal comitato editoriale – Alberto Beniscelli, Vittorio Coletti, Gerardo Cunico, Lorenzo Perrone e Nino Podestà – con un gruppo di collaboratori e direttori di collana. «Claudio Magris cura la narrativa, Adriano Prosperi si occupa di storia, Giovanni Miccoli di storia del cristianesimo. Nell’ambito degli studi religiosi portano il loro contributo Mauro Pesce, Pier Cesare Bori e Gianfranco Bonola, mentre Paolo De Benedetti è ispiratore della linea editoriale per quanto riguarda l’ebraismo» si apprende leggendo la storia del marchio.
 

Il catalogo si apre alle grandi opere della filosofia, della cultura ebraica e islamica e della letteratura internazionale. «In particolare, Magris dirige una collana di narrativa che è considerata tra le migliori prove culturali dell'editoria italiana del Novecento. Accanto a romanzieri tedeschi come Stifter, Fontane, Kracauer e ai grandi narratori yiddisch Sfurim e Aleichem, Marietti pubblica scrittori di aree periferiche ma culturalmente vivacissime come la Bulgaria (Radicov, Stanev) e la Slovenia (Cankar)».
 

In quegli anni la casa editrice propone anche le opere di autori centrali della filosofia europea del Novecento, come Gadamer, Ricoeur, Rosenzweig, Lévinas, Gilson, Jankélévitch, Blumenberg, Koselleck, Mancini e Austin e sviluppa l‘area del religioso e del teologico con opere di Rashi di Troyes, Origene, Lutero, Meister Eckhart, Neher, Meyendorff, Buber, Scholem, Wiesel, Küng ed Enzo Bianchi.
 
Marietti lancia inoltre importanti scrittori italiani: «Da Roberto Pazzi (Cercando l’imperatore) a Giorgio Pressburger (La legge degli spazi bianchi) a Carmine Abate (Il ballo tondo) e riserva grande attenzione al dibattito politico-letterario dell'Italia di allora con alcune tra le maggiori voci critiche: da Saverio Vertone a Paolo Flores d’Arcais, da Franco Fortini a Goffredo Fofi».
 

Nel 2001 la casa editrice si trasferisce ancora, spostando a Milano la sede operativa ma conservando a Genova quella sociale. L’approdo a Bologna sarà nel 2017, quando il Centro editoriale dehoniano acquista il catalogo e il marchio di Marietti 1820 e Roberto Alessandrini assume la direzione editoriale.
 
Per la casa editrice prende avvio ancora una nuova fase. «Il piano editoriale ridisegna un profilo culturale definito – anche sulla base del catalogo storico – da tre principali aree: filosofia, letteratura, scienze umane e sociali. Le oltre trenta collane vengono ridotte e rinominate. Cambia anche la veste grafica e viene ridisegnato il logo, l’immagine di un cavallo con cavaliere rielaborata da un’incisione rupestre di 3200 anni fa».
 

I primi titoli arrivano in libreria nell’ottobre 2018
e da allora Marietti 1820 ha proposto testi inediti di Giuseppe Pontiggia, Paolo Poli, Luigi Santucci, Alexandre Koyré, Roland Barthes, oltre a tre racconti mai pubblicati prima delle Mille e una notte, ritrovati nella Biblioteca dell’Università di Strasburgo. In campo filosofico ha inoltre valorizzato testi di Hannah Arendt, Martin Buber, Emmanuel Lévinas, Hans-Georg Gadamer, Jacques Derrida.

La casa editrice Marietti 1820 entra nel bicentenario con i conti in ordine. Il 2019 si è chiuso con un fatturato di 242 mila euro, in crescita rispetto ai 211 mila dell’anno precedente. E anche il catalogo sembra raccogliere con energia la sfida degli anni Venti.
 

«In linea generale il percorso di Marietti è abbastanza delineato» racconta Roberto Alessandrini del futuro della casa editrice e delle sue scelte editoriali. «Filosofia, letteratura, scienze umane e sociali: questo è e resta l’ambito. Nello specifico, tra i titoli che pubblicheremo nel 2020 troveranno posto le opere del sociologo Franco Ferrarotti in sei volumi, la Bibbia di Doré con le sue 241 incisioni, il nuovo romanzo di Roberto Piumini, la prima edizione assoluta della Favola delle api di Émilie du Châtelet e la più antica versione delle storie del marinaio Sindbad, narrate nelle Mille e una notte. L’edizione critica, a cura di Aboubrak Chraïbi e Ulrich Marzolph, riproduce una traduzione inedita dall’arabo realizzata da François Pétis de La Croix nel 1701 e ritrovata alla Bayerische Staatsbibliothek di Monaco di Baviera. La scoperta è sorprendente perché si tratta di una traduzione che precede quella di Antoine Galland, finora considerato il primo traduttore delle novelle orientali».
 
Per celebrare i suoi primi due secoli Marietti 1820 si muoverà nel 2020 tra 9 città italiane, con un calendario di attività che dureranno dal 14 febbraio agli ultimi mesi dell’anno: 11 incontri, uno spettacolo e una mostra. Parole in viaggio: questo in nome dell'iniziativa, che potete approfondire leggendo l'articolo che vi abbiamo dedicato.
 
«Per i primi centosessant’anni della sua storia la casa editrice ha avuto una continuità di proprietà familiare e anche di localizzazione» chiosa Alessandrini. «Negli ultimi quaranta, invece, dal Piemonte si è spostata a Genova, poi a Milano e ancora a Bologna. Per celebrare il suo bicentenario, la cosa più giusta da fare ci sembrava lasciarle idealmente proseguire questo viaggio tra le città d’Italia. Da Torino a Messina [prima e ultima tappa], soffermandoci anche su quel Mediterraneo che è culla di buona parte del nostro catalogo storico. Concluderemo poi tutto a Bologna – nostra casa attuale – in autunno, con una mostra di due mesi sui libri che Marietti 1820 ha scelto e pubblicato nei suoi primi due secoli di vita».

L'autore: Alessandra Rotondo

Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi coordino il Giornale della libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.

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