L’Associazione Italiana Editori ha avviato un Osservatorio per monitorare i danni che l’emergenza legata alla diffusione del contagio da Covid-19 sta arrecando alle imprese editoriali e alla filiera. La rilevazione è a cadenza periodica, così da consentire un monitoraggio dell’evoluzione della situazione.
I dati della prima rilevazione fotografano la situazione complessiva del settore. Tutti i valori, le valutazioni e le percezioni dell’evolversi del quadro generale – e che si riferiscono alle risposte di 145 case editrici – fanno riferimento al periodo compreso tra il 17 e il 20 marzo 2020. Il tasso di risposta è molto alto in considerazione del poco tempo a disposizione per la compilazione, le modalità di lavoro generate in azienda e gli impegni lavorativi degli editori.
Impressionante il cambio del piano editoriale: il 25% dichiara di averlo già effettuato al 20 marzo. In un breve periodo di tempo dunque. Non solo per le settimane più vicine dell’emergenza, ma anche per il periodo maggio/agosto (il 31% lo ha modificato). Un cambiamento di questa portata ha un effetto enorme sulla filiera: dalla produzione di carta, ai canali di vendita. A fine 2020 possiamo stimare 18.600 opere pubblicate in meno, 39,3 milioni di copie in meno stampate e confezionate, 2.500 titoli in meno tradotti e quindi con un impatto diretto sui traduttori così come sui service editoriali o i curatori.