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Editori

Come investire in un percorso integrato per l’innovazione: dal Belgio la best practice di Publisher of the future

di M. Loi - A. Lionetti notizia del 10 dicembre 2013

Il network di TISP (Technology and Innovation for Smart Publishing), coordinato da AIE, prosegue il suo percorso verso la piena integrazione di editoria e tecnologia organizzando un seminario nel corso della conferenza di iMinds, tenutasi il 5 dicembre a Bruxelles.
L’incontro Digital book publishing in the future: technological, economical and practical perspectives è stata l’occasione per presentare un’interessante esperienza di collaborazione e sperimentazione posta in essere tra Boek.be, l’organizzazione che rappresenta in Belgio il settore del libro (riunendo editori, librai ed importatori) e il centro di ricerca di iMinds, istituto indipendente fondato dal governo fiammingo per incentivare l’innovazione tecnologica in diversi ambiti. Si tratta di una iniziativa, denominata Publisher of the future, che si propone di incentivare l’innovazione nei flussi produttivi tradizionali e nei modelli di business dell’intero settore del libro fiammingo.
Un progetto multidisciplinare e pansettoriale dunque che in un periodo di 4 anni (dal 2012 al 2016) porrà editori e librai a confronto con ricercatori ed aziende tecnologiche nell’elaborare soluzioni nuove per affrontare la sfida digitale e sempre partendo da esigenze concrete degli operatori della filiera del libro.
Il seminario ha presentato i diversi filoni di ricerca e sperimentazione di questo progetto: per quanto riguarda l’innovazione nei flussi di produzione, Tom De Nies dell’università di Gent ha presentato un’applicazione per la produzione di contenuti che, basandosi sull’uso di HTML5, ne consentirebbe una gestione modulare e più flessibile rispetto al workflow tradizionale. Ripensare il testo (la sua struttura, il contenuto, la metadatazione) affinché sia ab origine pronto per una pubblicazione multi-canale (a stampa, in EPUB per computer, tablet o smartphone) eliminerebbe i problemi di conversione e adattamento ai vari device e canali di distribuzione. Il tutto, utilizzando un formato aperto e interoperabile che superi i vincoli imposti da alcuni player, per una più efficace distribuzione dei prodotti editoriali.
Dalla costruzione dei contenuti alla loro distribuzione, Davy Hanegreefs di Boek.be ha mostrato la necessità non solo di adeguarsi ai cambiamenti in corso, ma di sfruttarli a proprio vantaggio. La sperimentazione parte anche dalle librerie «brick and mortar», che tendono a riconvertire il proprio modello di business per offrire al consumatore finale una customer experience sempre più appagante: caffetterie, spazi di co-working e soprattutto la possibilità di consultare e accedere a prodotti digitali anche all’interno di librerie fisiche sono alcuni esempi di come diversificarsi in maniera efficace, nel tentativo di far convergere «clicks and bricks» senza rimanere legati all’eterno rincorrere il
modello Amazon.
Ma è necessario ripensare ai modelli di business e per questo il progetto ha posto in cantiere un’approfondita indagine statistica sugli aspetti industriali e sui futuri scenari della distribuzione digitale dei prodotti editoriali coordinata da Olivier Braet dell’Università Libera di Bruxelles.

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