Il 2020, negli Stati Uniti, è stato un altro anno di crescita a due cifre per l’audiolibro: a rivelarlo sono ancora una volta i dati dell’Audio Publishers Association (APA). È una curva crescente lunga dieci anni quella descritta dai report annuali dell’associazione: una curva che nel 2020 ha visto segnare un +12% delle vendite. Dopo aver sfiorato, due anni prima, il tetto del miliardo di dollari – e dopo averlo superato nel 2019 – nell’anno della pandemia gli statunitensi ultradiciottenni hanno investito nell’acquisto di libri da ascoltare la ragguardevole cifra di 1,3 miliardi di dollari.
La fruizione, c’era da aspettarselo, si è distribuita però in maniera diversa. E se è vero che l’abbattimento degli spostamenti casa-lavoro indotto dalle misure di contenimento dell’emergenza non ha avuto il temuto effetto di calo sulle vendite, ha significato sicuramente eleggere nuovi tempi e luoghi per l’ascolto.
Così se nel 2019 era il 43% degli ascoltatori a dichiarare di aver ascoltato audiolibri essenzialmente in auto, l’anno successivo questa percentuale è scesa al 30, mentre sono salite al 55% le indicazioni di quegli utenti che tra le mura domestiche hanno trovato il luogo elettivo per l’ascolto (erano il 43% nel 2019). D’altronde, è il 70% degli utenti a confermare di dedicarsi all’ascolto«per rilassarsi».
Ben il 67% di chi ha ascoltato almeno un audiolibro nel corso del 2020 ha rivelato di averlo fatto soprattutto per ridurre il tempo trascorso a guardare lo schermo di un dispositivo tecnologico. Altro elemento significativo emerso dal report di APA: la scoperta dell’audiolibro da parte dei genitori, come strumento di intrattenimento e proposta «di valore» da fare ai figli durante il confinamento. In particolare, la quota di genitori che ha dichiarato che i propri figli under 17 si sono dedicati all’ascolto durante la pandemia è stata del 49%. Quattordici punti percentuali in più rispetto al 2019
Lo studio mostra che oggi è il 46% degli americani maggiorenni ad aver ascoltato almeno una volta un audiolibro, contro il 44% del 2019. Il 38%, invece, ha almeno un abbonamento attivo a un servizio di audio streaming di contenuti editoriali. La platea degli ascoltatori si compone per il 56% da persone con meno di 45 anni di età: era il 52 l’anno prima.
Pure la produzione ha mantenuto la sua curva in crescita nel 2020, con 71 mila titoli pubblicati (anche o solamente) in audio e un aumento del 39% sul 2019. Mistery, thriller, suspense e le tante sfumature del giallo le categorie più rappresentate e premiate tanto dalla produzione quanto dall’ascolto. Romance, self help e libri di business sui restanti gradini del podio.
Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi coordino il Giornale della libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.
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