Segnali incoraggianti per i settori rappresentati dalla Federazione Carta e Grafica nel 2017: l’anno si è chiuso complessivamente con risultati di segno positivo. Dai preconsuntivi resi noti dalla Federazione –  costituita da Acimga, Assocarta e Assografici, oltre a Comieco e all’Unione Industriali Grafici Cartotecnici Trasformatori Carta e Affini della provincia di Milano come soci aggregati – ed elaborati dal suo Centro Studi, il fatturato complessivo a fine anno è risultato pari a 24,1 miliardi di euro, in aumento dell’1,6% rispetto all’anno precedente. Se si analizzano separatamente i risultati dei tre diversi settori che compongono la Federazione (industria delle macchine per la grafica e la cartotecnica, industria cartaria e industria grafica e cartotecnica trasformatrice) in termini di fatturato, si può osservare che il primo ha segnato un +8,2% rispetto al 2016, grazie in particolare ai primi nove mesi dell’anno, il secondo un aumento del 5,9%, mentre il terzo ha registrato un calo stimato tra il -3% e il -4% per il settore grafico e una crescita tra il +2% e il +3% per il settore cartotecnico trasformatore. «Sull’andamento generale favorevole – commenta Massimo Medugno, direttore della Federazione Carta e Grafica e direttore generale di Assocarta – hanno inciso principalmente le vendite interne, a quota 14,8 miliardi di euro e in crescita del 2,6% rispetto al 2016, con una sensibile accelerazione nella seconda parte dell’anno (+6,4 e +8%, rispettivamente nel terzo e nel quarto trimestre). Sostanzialmente stabili invece i valori dell’export (+0,1% nei 12 mesi), che consolidano i livelli ragguardevoli raggiunti nel 2016». Guardando in particolare all’industria cartaria, in Italia il settore è caratterizzato da una buona dinamicità sia della domanda interna (+1,6% nei primi 11 mesi del 2017) che estera (+2,9% circa sempre nei primi 11 mesi dell’anno) ed è in grado di far fronte ai continui aumenti dei costi di approvvigionamento delle materie prime causati dalle incertezze dei mercati internazionali.

Quali sono le principali criticità e i punti di forza che caratterizzano il settore dell’industria cartaria in Italia?

A parte quelle comuni a molti settori come la lentezza dei processi burocratici (il cui impatto si amplifica in un mondo che, invece, va sempre più veloce), le criticità riguardano l’energia e l’ambiente. Per quanto concerne l’energia, l’industria cartaria è energivora e usa molto gas per produrre energie e vapore con la cogenerazione. Attualmente i costi del gas sono ancora superiori a quelli dei concorrenti europei nonostante l’Italia abbia una buona diversificazione dell’approvvigionamento (Libia, Algeria, Russia, Nord Europa). Per quanto concerne l’ambiente, l’industria della carta, nonostante ricicli 10 tonnellate al minuto (rendendo un grande servizio alla collettività) non riesce ancora a recuperare i propri scarti in maniera efficiente. Secondo i migliori standard europei gli scarti infatti potrebbero essere utilizzati per produrre energia in sito o in altri impianti industriali, ma questo in Italia non riusciamo a  farlo. Il punto di forza è rappresentato dal fatto che la carta è un biomateriale rinnovabile, riciclabile ed effettivamente riciclato. Un buon interprete quindi della bioeconomia circolare e della modernità. A ciò va aggiunto che ha molte applicazioni: dal campo culturale, a quello dell’imballaggio, dell’igiene e del benessere della persona, fino al meccanico e al farmaceutico. E il settore in Italia ha molte aziende (abbiamo il 20% dei siti in Europa, in cui realizziamo il 10% della produzione europea), ma anche un’estrema diversificazione produttiva.

 

Si è parlato recentemente dell’aumento ingente del prezzo della cellulosa. Quali sono le cause principali?

I grandi produttori di cellulosa sono relativamente pochi. L’ultimo accordo tra i produttori brasiliani di Fibria e Suzano ha concentrato ancora di più il mercato. Per la realizzazione di nuovi impianti di produzione sono necessari capitali ingenti e tempi non brevi: la produzione è quindi relativamente poco elastica. E se, ad esempio, il primo produttore mondiale di carta (la Cina) aumenta la richiesta di cellulosa, le conseguenze sul mercato si fanno subito sentire con prezzi alti e minori disponibilità.

 

Per quanto riguarda lo smaltimento, quali sono le principali problematiche e in che modo potrebbero essere affrontate?

In Italia la carta da riciclare rappresenta il 55% delle fibre utilizzate, circa 5 milioni ogni anno. Nell’imballaggio il tasso di riciclo è all’80%: ciò significa che la maggior parte della carta viene raccolta e  riciclata e non smaltita in discarica. Le raccolte differenziate della carta possono ancora crescere ma senza diminuire la qualità delle stesse, che è fondamentale per ampliare le applicazioni finali e diminuire la produzione di scarti dal processo. 

 

Dal suo punto di vista, quali potranno essere i possibili sviluppi futuri per il settore cartario?

Nel 2017 l’industria cartaria è cresciuta di circa il  2% in produzione e di oltre il 5% in fatturato sfiorando  i 7,5 miliardi totali. Certamente il settore dell’imballaggio rimane un’area con buone prospettive e anche l’Italia sta ampliando la capacità produttiva in quest’ambito. Interessante inoltre il settore delle carte speciali che apre a nuove applicazioni grazie all’esigenza di incoraggiare l’uso di biomateriali (quale è la carta). Nel tissue, poi, l’Italia fonda il suo primato in Europa, grazie anche al fatto che la filiera tecnologica è italiana. Rimane fondamentale il comparto delle carte grafiche che ci contraddistingue per produzioni di grande qualità. 
Riteniamo che il sostegno alla lettura continui a rappresentare una priorità del Paese e auspichiamo che il bonus 18 venga confermato e affiancato anche da una misura più universale possibile in termine di cittadini coinvolti, che preveda detrazioni fiscali per l’acquisto di libri e giornali. Su questo pensiamo di trovare con  l’Aie, e altri soggetti della filiera, un sicuro terreno di lavoro comune.
L’appuntamento per un bilancio più completo è all'Assemblea della Federazione Carta e Grafica in programma a Milano il prossimo 30 maggio, nell’ambito della fiera internazionale Print4All.

L'autore: Antonio Lolli

Redattore scientifico iscritto all'ordine degli ingegneri della provincia di Modena. Dopo la laurea in Ingegneria e l’esperienza di ricerca in ambito accademico svolta presso l’Università di Bologna, ho frequentato il master in editoria dell'Università Cattolica di Milano e ho lavorato diversi anni alla redazione del Giornale della libreria. Seguo il mondo editoriale nelle sue diverse sfaccettature, con particolare interesse per il confronto tra le realtà dei diversi Paesi del mondo e per le ultime novità dal punto di vista produttivo e tecnologico.

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