Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina
Lettura

Nel Meridione italiano si legge meno, le librerie scarseggiano e le biblioteche arrancano. I dati AIE a Napoli

di Redazione notizia del 21 marzo 2025

Nel Meridione italiano che legge troppo poco, le librerie scarseggiano – sono il 25% in meno in rapporto alla popolazione rispetto al Centro Nord – e le vendite di libri si arrestano sotto al 20% del totale nazionale. Le biblioteche ci sono ma non hanno un patrimonio librario e strutture adeguate per soddisfare i lettori e le lettrici, cosicché i prestiti per abitante sono meno di un decimo di quelli del Centro-Nord.

Questi alcuni dei dati che sono stati presentati oggi a Napoli, nel primo di una serie di convegni sul tema della lettura al Sud organizzati dall'Associazione Italiana Editori. Oggi, la prima tappa: Per una primavera della lettura al Sud. Dialoghi e progetti per far crescere il Paese, tenutasi questa mattina presso la sede della Fondazione Banco di Napoli. 

«Gli indici dimostrano che l'Italia ha un livello di lettura considerevolmente basso, soprattutto nel Sud. Questo divario culturale non è accettabile, non solo per gli editori, ma per il futuro del Paese. Uno squilibrio culturale così marcato rischia di rallentare la crescita e lo sviluppo» così ha aperto il convegno il presidente AIE Innocenzo Cipolletta«Sapevamo che nel Sud il tasso di lettura fosse più basso, ma volevamo comprendere le cause principali. Per questo oggi presentiamo una ricerca condotta con sondaggi e analisi sul campo per individuare i fattori che ostacolano la diffusione della lettura».

«Al Sud e nelle Isole mancano le infrastrutture, è inevitabile partire da qui» ha continuato Cipolletta. «I numeri che presentiamo oggi vogliono essere il punto di partenza di una discussione costruttiva che porti il Paese in breve tempo a mettere in campo tutte le risorse possibili per un cambio di passo. L’attenzione alle zone svantaggiate del Piano Olivetti lanciato dal Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, il ripristino del fondo per gli acquisti straordinari delle biblioteche e il fondo per l’apertura di nuove librerie, le molte iniziative di Regioni e Comuni, del Centro per il libro e la lettura, il ruolo importantissimo del privato no profit sul territorio sono tutti tasselli di un mosaico che va strutturato e rinforzato. Gli incontri proseguiranno nei prossimi mesi nelle altre Regioni del Sud coinvolte nella ricerca».

Ministro della Cultura Alessandro Giuli che ha voluto portare il suo contributo al convegno inviando un testo. «La scelta di presentare a Napoli, capitale ideale del Sud, un’indagine sullo stato dell’arte della lettura nel Meridione è non soltanto opportuna, ma è anche un tributo a ciò che questa città rappresenta per la storia italiana, e vorrei dire mediterranea, della letteratura e della filosofia» ha scritto. «C’è sete di sapere, c’è sete di conoscenza – soprattutto nelle giovani generazioni, in particolare del Meridione – e il piano Olivetti interviene proprio per ovviare alla “siccità culturale” nelle periferie metropolitane, così come nelle aree interne e svantaggiate. La lettura è il miglior antidoto contro la violenza, l'indifferenza, l'isolamento sociale e lo sradicamento. Le risorse stanziate – 34 milioni di euro – sono il primo passo di questo percorso che si intende condividere insieme ai portatori di interesse, in primo luogo l’Associazione Italiana Editori, a beneficio di cittadine e cittadini che avranno un più facile accesso a quelle officine di sapere che sono le biblioteche e le librerie» ha concluso il Ministro Giuli.

«
Ho la convinzione che questo convegno sia un importante momento di confronto su temi cui siamo particolarmente impegnati da sempre. Mi riferisco in generale alla cultura e a tutte le iniziative, che pur tra le difficoltà, rappresentano momenti di riflessione e di rilancio per obiettivi fondamentali come la diffusione della lettura» ha aggiunto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca«La Campania è da sempre in prima linea nel sostegno agli editori. Sosteniamo la lettura e la diffusione del libro con grande convinzione, valorizzando nel contempo tutti i territori della Campania e creando occasioni di lavoro di qualità per i nostri giovani».

Dopo i saluti istituzionali, che hanno visto la partecipazione anche di Gabriele Capone, soprintendente archivistico e bibliografico della Campania, il responsabile dell'Ufficio studi AIE Giovanni Peresson ha illustrato la ricerca condotta da Pepe Research, dal titolo Lettura, lettori e consumi culturali nelle regioni del Sud e Isole. A cominciare dai dati di lettura: n
elle otto regioni – Abruzzo, Molise, Sicilia, Basilicata, Calabria, Puglia, Sardegna e Campania – prese ad esame, leggono libri a stampa, ebook o ascoltano audiolibri il 62% dei cittadini e delle cittadine sopra i 15 anni, contro il 77% del Centro-Nord e una media nazionale del 72%.

A emergere è un problema relativo al numero di librerie: se nel Sud e nelle Isole vive un terzo (il 34%) della popolazione italiana – ma i libri venduti sono meno di un quinto, il 19% –, vi è disparità nella presenza di librerie sul territorio. Nel Centro-Nord c’è una libreria ogni 15.730 abitanti, mentre nel Sud e nelle Isole una ogni 20.880 abitanti, con ampie aree del territorio non coperte. Se si chiede agli acquirenti di indicare dove comprano i libri, il 24% di questi nel Sud e nelle Isole indica come canale utilizzato le cartolibrerie e le edicole, dieci punti percentuali in più rispetto al 14% del Centro-Nord.. Invece le librerie indipendenti nel Sud e nelle Isole sono frequentate dal 21% degli acquirenti, sei punti percentuali in meno rispetto al 27% del Centro-Nord. Le librerie di catena sono indicate come luogo di acquisto dal 48% degli acquirenti nel Sud e nelle Isole e dal 44% nel Centro-Nord.

E le biblioteche? Ci sono, ma arrancano. Nel Sud e nelle Isole le biblioteche hanno un patrimonio carente e per questo i prestiti non si fanno: sono 55 per mille abitanti, dieci volte in meno che la media nazionale (511) e una piccola frazione dei 741 prestiti per mille abitanti del Centro-Nord. Questo nonostante le strutture siano presenti: nel Sud e nelle Isole ci sono 11 biblioteche per 100 mila abitanti, contro una media nazionale di 12, e un indice di 13 nel Centro-Nord. Sardegna, Abruzzo e Molise, Basilicata e Calabria, sono anche sopra la media del Centro-Nord. Ma se guardiamo invece al patrimonio librario, la situazione precipita. Il patrimonio bibliotecario per mille abitanti nel Sud e nelle Isole è di 1.763 volumi, circa la metà dei 3.244 nel Centro Nord, mentre la media nazionale è di 2.748. 

Al termine della presentazione è stata la volta della tavola rotonda presieduta da Florindo Rubettino, delegato per il Sud di AIE, alla quale hanno partecipato Orazio Abbamonte, presidente della Fondazione Banco di Napoli, Francesca Borgonovi, responsabile del team di Analisi delle Competenze presso il Centro per le Competenze dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), Chiara Faggiolani, professoressa di Biblioteconomia presso il Dipartimento di Lettere e Culture Moderne dell’Università di Roma Sapienza, e Adriano Monti Buzzetti, presidente del Centro per il libro e la lettura.

«I dati che abbiamo raccolto indicano come il terzo settore, il volontariato culturale, le Fondazioni sono soggetti già attivi nel sostegno alla lettura. Uno strumento che potrà essere ulteriormente rafforzato con politiche di sostegno mirate. Servono alleanze su impegni concreti. Tra pubblico e privato, e nel pubblico tra ministeri, regioni e comuni, e nel privato tra imprese e no profit» ha spiegato Rubettino. «Stimolare l'imprenditorialità nel settore del libro è un obiettivo cruciale. La capillarità dei punti vendita è un problema: molte aree del Paese non sono servite da librerie, ed è necessario trovare soluzioni creative per colmare questa lacuna. Cartolibrerie e edicole potrebbero essere valorizzate e reinventate per diventare punti di riferimento per la diffusione dei libri» ha continuato. «Anche le biblioteche necessitano di un ripensamento: quelle del Sud hanno bisogno di più risorse, personale qualificato, spazi adeguati e orari di apertura ampliati. In molti paesi, come in Norvegia o in Giappone, le biblioteche sono luoghi moderni e attrattivi anche per i giovani. Dobbiamo seguire questi esempi».

A conclusione della mattinata di incontro, moderata da Sabina Minardi (L'Espresso), sono intervenuti Giuseppe Morandini, vicepresidente vicario dell’Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa (ACRI), Giovanna Starace, socia dell’Associazione Librai Italiani (ALI-Confcommercio, Ubik Vico Equense) e lo scrittore Diego De Silva.

«Non basta proporre la lettura; bisogna in qualche modo contaminare la passione della lettura in chi vuole essere coinvolto. È un'esperienza meravigliosa perché, quando si comincia a leggere e si capisce che la lettura è un esercizio, può creare una tendenza che può funzionare proprio in un momento in cui siamo assuefatti a una lettura rapsodica e veloce» ha dichiarato De Silva. «S
ono sempre stato convinto che anche nelle zone più difficili come quelle di cui stiamo parlando esista una domanda di cultura: dobbiamo saperla intercettareLe possibilità ci sono e quando un'offerta culturale viene fornita nella maniera giusta raggiunge l'obiettivo. Sono certo che questo sia possibile». 

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.