Lo scorso 24 novembre, nel giorno in cui Inge Feltrinelli avrebbe compiuto 90 anni e in un momento particolarmente delicato per il Paese e per l’industria culturale, il Gruppo Feltrinelli ha lanciato due novità. Ha inaugurato la rinnovata sede de LaFeltrinelli di Piazza Piemonte, a Milano, introducendo il concetto di libreria ibrida in cui in cui tutte le esperienze culturali – dal libro alla musica, dal gioco all’apprendimento – passano dal fisico al digitale senza soluzione di continuità e poi è stato presentato il progetto Feltrinelli Education diretto da Massimiliano Tarantino. Proprio con lui abbiamo scambiato qualche parola.  

Prima un passo indietro. Che giornata è stata per il mondo Feltrinelli quella dello scorso 24 novembre?
Una giornata nel segno dell’urgenza. Inge Feltrinelli quotidianamente ci invitava a non accontentarci e a spingerci sempre un passo oltre guardando avanti, esplorando e cercando nuove forme e ruoli per la cultura italiana

Feltrinelli Education viene descritta come un percorso di lifelong learning. Cosa significa esattamente?
L’idea è quella di non confinare la formazione a una fase della nostra vita, ma di seguire l’esigenza dettata dalla quarta rivoluzione industriale, dalla digitalizzazione della società e dai nuovi sistemi di competizione che impongono a tutti noi di stare in un processo di continuo aggiornamento delle nostre competenze.
Nasciamo come piattaforma di formazione continua professionalizzante e vogliamo far incontrare la conoscenza, la passione e l’esperienza di autori, scienziati, giornalisti, intellettuali con le esigenze sempre diverse di chi lavora o vuole lavorare.

Non una rivoluzione, ma un passo in più…
Sì. Feltrinelli tutto questo lo fa già da 65 anni, pubblicando libri. Ma ci siamo posti il problema da una prospettiva diversa. Come è possibile affiancare ai nostri libri prodotti formativi capaci di intercettare i fenomeni del cambiamento per aumentare la propria competitività sul mercato del lavoro.  

Leggo:
«la mission è far sviluppare capacità adattive, acquisire conoscenze nuove e metterle in pratica unendo competitività e gratificazione personale». Con quali strumenti raggiungerete questi obiettivi?
Noi ci siamo posti questa ambizione: riuscire a stare al fianco degli italiani offrendo inizialmente un centinaio di prodotti di formazione continua che saranno costantemente aggiornati e che tratteranno quelle che abbiamo definito le dimensioni del cambiamento: l’economia, la comunicazione, il digitale, le relazioni e le soft skills. Si tratta di strumenti che ci aiuteranno a non andare in conflitto con ciò che ci accade, ma a comprenderlo per giocare in questa dimensione di cambiamento un ruolo più attivo.

Parte della vostra offerta si basa su un approccio phygital. Che vuol dire in maniera pratica?  
Crediamo molto nella formazione «formale» e nella relazione umana. Ma dobbiamo fare i conti con la crisi pandemica e anche con la trasformazione dei linguaggi digitali e della fruizione dei contenuti. Quello che abbiamo progettato è un mix tra una parte digitale che si concretizza con momenti live e on demand e una parte in presenza che avverrà nelle librerie di tutta Italia e dove metteremo in pratica il concetto del learning by doing, l’imparare facendo sarà una componente fondamentale di tutti i nostri corsi. I momenti in presenza saranno l’occasione per testare quanto si è appresa, ma anche per incontrare i grandi talenti che hanno accettato di far parte del progetto.

Chi è il vostro utente tipo?
Il nostro interlocutore ideale è la famiglia italiana ben inserita nel Paese reale. Penso a una madre che lavora nella comunicazione, un padre che lavora nel campo economico, un figlio appena diplomato che deve decidere se fare l’università o meno e una figlia laureata che cerca di comprendere il mondo del lavoro. Immaginiamo che tutti e quattro possano trovare qualcosa di interessante nel nostro bouquet di offerte formative.

Un progetto ambizioso.
Lo sappiamo. Feltrinelli ha una dimensione popolare e la rivendico sia nell’approccio contenutistico, sia nei prezzi: per il mercato della formazione i nostri prezzi sono molto competitivi. Significa entrare nel cuore del cambiamento e della cultura con una visione capace di andare oltre l’ostacolo, rimettendo la cultura al centro.

Che obiettivi vi siete dati sul medio termine?
Vogliamo arrivare a settembre del 2021 e concludere il primo anno di esplorazione e di indagine del mercato. E poi, forti di tutti i riscontri che riceveremo nei prossimi mesi dai clienti, dai talenti e dai fornitori, lanceremo tutta l’offerta education. Siamo dentro un work in progress che probabilmente non finirà mai.

L'autore: Federico Vergari

Giornalista. Scrive per il web, la carta stampata, parla in radio e collabora con il Tg di una televisione locale romana. Si occupa prevalentemente di cultura, cronaca, sport e nuove tecnologie. Per Tempo di libri cura i contenuti del Bar Sport, un luogo dove si raccontano storie e l'editoria si fonde con la narrazione sportiva.

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