Circa 520 milioni di anni fa un evento rivoluzionò il mondo. Fino a quel punto le forme di vita erano state semplici e relativamente limitate, così come la biodiversità. All’improvviso, in un breve arco temporale, ci fu una rivoluzione nella vita stessa: la maggior parte delle specie di animali che oggi diamo per scontate trovarono una forma e l’evoluzione accelerò trasformando il mondo così come era sempre stato.
Secondo l’«Economist» si sta verificando qualcosa di molto simile oggi, con le aziende al posto delle forme di vita. Ecco a voi «l’esplosione cambriana 2.0».
Le start-up editoriali oggi stanno crescendo e trasformando il settore. Le radici di questo cambiamento risalgono al boom delle dotcom, quando si è fatta avantiuna nuova onda di imprenditori, programmatori, hacker e blogger. In quello stesso periodo un servizio come Napster stava facendo capire quanto tutto fosse vulnerabile. Creato dall’allora diciottenne Shawn Fanning, il meccanismo peer-to-peer di Napster da solo sovvertì l’intera industria multimiliardaria della musica.
Nel corso della fine degli anni Novanta le start-up del Web che si erano diffuse nella Bay Area (e altrove) stavano scrivendo la storia. Poi ci fu il crollo delle dotcom. Oggi, con il senno di poi, possiamo vedere quel crollo per quello che era: un contrattempo. Il boom è tornato ed è guidato dalla tecnologia. Quando una start-up (Whatsapp) può essere comprata da un’altra (Facebook) per 19 miliardi di dollari, quella start-up ha meno di cento impiegati e una vita di quattro anni, è il caso di prenderne nota. La verità è che siamo di fronte all’apoteosi del boom delle dotcom che, in realtà, non sono mai scomparse.