Twitter nasce nel 2006 e la sua popolarità è in continua crescita. Fausto Colombo, docente di Teoria e tecniche dei media presso l’Università Cattolica di Milano, a
Editech ha parlato di una piattaforma di microblogging che, a fine giugno, contava circa
383 milioni di profili di cui
4,1 solo in Italia.
Per l’uso che ne fanno i bloggers e le aziende Twitter ha superato per importanza Digg, Stumbleupon, Delicious e Reddit anche se ancora non ha raggiunto i livelli di Facebook.
Chi lo usa per
motivi professionali ha un solo fondamentale obiettivo: d
are al suo tweet più visibilità possibile. Ma come fare per raggiungere questo scopo? Perché alcuni tweet riscuotono grande successo, vengono ritweettati e commentati mentre altri cadono nel dimenticatoio?
Secondo Shea Bennett,
columnist per Mediabistro, due sono gli elementi fondamentali se si vuole scrivere il tweet perfetto:
leggibilità e ritweettabilità massima! Il primo passo è quindi pensare con la testa dei propri lettori: ciò che è chiaro e allusivo per voi può non esserlo per i vostri followers dunque è fondamentale
scrivere frasi appettibili, che possano risultare curiose al maggior numero di persone possibile.
Puntare sempre all’eccellenza. Avete tweettato un messaggio che sembra rispettare la regola della chiarezza e dell’allusività ma, nonostante ciò, esso è rimasto ignorato. Perché?
Dovete conoscere i vostri followers, almeno quelli più attivi:
riflettere sulle notizie che vi ritweettano e su quelle che ignorano. L’eccellenza è l’unica strada perché il proprio messaggio non cada nel vuoto: a volte noi siamo spinti a ritweettare o a commentare i tweet di qualcuno che non conosciamo perché l’argomento di quel tweet e il modo in cui è presentato ci catturano e, da quel momento, inconsciamente registriamo l’avatar di quella persona e in futuro seguiremo con più attenzione le notizie che posta. Ricordate:
più punterete all’eccellenza più le persone si ricorderanno di voi.
Vendere il proprio slogan (senza fare i mercanti). Anche se i vostri tweet hanno sempre mantenuto un buon livello di qualità e i lettori cominciano a ricordarsi di voi il vostro lavoro non è finito. Ricordatevi che non siete i soli ad essere on line:
gli utenti hanno bisogno di un buon motivo per fare clic sul vostro tweet piuttosto che su quello di un altro. Il vostro contenuto è interessante e di valore e voi lo sapete (o sapete che non lo è), però se scrivete «Interessantissima questa cosa!» accanto al vostro link nessuno sarà spinto a cliccarvi.
Vendete il contenuto, non le vostre impressioni. Cercate un titolo, uno slogan che abbia presa, che incuriosisca di per sé: a volte ritweettiamo dei messaggi senza neanche andare a verificare di che link si tratti. Lo facciamo perché ci fidiamo di quell’utente, perché ha sempre postato messaggi di qualità e perché il titolo di quella notizia ci ha conquistati a tal punto che vogliamo essere sul pezzo ora, immediatamente.
Usare (bene) la punteggiatura. Alcuni studi hanno dimostrato che i messaggi più ritweettati contengono più segni di interpunzione di quelli normali. Attenzione però: virgole, punti (fermi, di domanda, esclamativi), due punti, trattini e parentesi vanno bene. Il punto e virgola, purtroppo, no.
Non fare errori grammaticali o ortografici. Prima di tweettare il vostro messaggio date un’occhiata a questo elenco di regole: iniziare sempre con la lettera maiuscola; dopo i punti usare uno spazio e la maiuscola; scrivere in maiuscolo farà pensare che STATE URLANDO; riassumere il concetto in 140 caratteri non vuol dire non usare i verbi o usarli all’infinito.
Il numero magico. Pare che il numero perfetto di caratteri di un tweet per essere ritweettato sia 120. Ricordatevelo!