Nel 2025 aumenta in Italia il numero delle persone tra i 15 e i 74 anni che dichiarano di aver letto almeno un libro – cartaceo, e-book o audiolibro – negli ultimi dodici mesi. Secondo i dati dell’Osservatorio AIE sulla lettura, realizzato da Pepe Research e presentati oggi dal direttore di AIE Fabio Del Giudice a Più libri più liberi, il pubblico di lettori e lettrici raggiunge 33,9 milioni di persone, pari al 76% della popolazione, con un incremento del 4% rispetto al 2024, quando il tasso era del 73%.
La crescita riguarda tutte le fasce d’età e risulta particolarmente marcata tra i più giovani. I lettori tra i 15 e i 17 anni aumentano del 5% e raggiungono una penetrazione dell’89%; nella fascia 18-34 anni crescono del 2% arrivando all’82%; tra i 35 e i 54 anni aumentano del 3% fino al 79%; nella fascia 55-74 anni crescono del 2%, arrivando al 68%.
L’espansione della platea convive tuttavia con una contrazione dei tempi e della frequenza di lettura. La quota di chi apre un libro almeno una volta a settimana passa dal 72% dei lettori nel 2022 all’attuale 61%, mentre aumenta la percentuale di chi legge solo qualche volta al mese, salita dal 26% al 38%. Si riduce anche il tempo medio settimanale dedicato alla lettura su carta: dalle 3 ore e 32 minuti del 2022 si scende alle 3 ore e 7 minuti del 2025. Quanto al numero di libri letti o ascoltati, il 37% del pubblico si ferma a tre volumi l’anno; il 22% arriva a sei; il 19% ne legge tra sette e undici; un ulteriore 22% raggiunge o supera i dodici. Resta infine confermato il divario di genere: l’81% delle donne si dichiara lettrice, contro il 72% degli uomini.
Commentando i risultati, Renata Gorgani, vicepresidente di AIE e presidente del Gruppo Editoria di varia, osserva che «cresce il numero di persone che si dichiarano lettrici e lettori in tutte le fasce d’età, ma soprattutto tra i 15 e i 17 anni: la lettura viene infatti sempre più percepita dai giovani come un’attività da condividere e mostrare con orgoglio. Ma, allo stesso tempo, le si dedica meno tempo: anche questo è un tema che deve essere affrontato». Gorgani ricorda poi che «resta un punto fermo su tutti: la lettura rimane l’ossatura della vita culturale e civile. Per questo è necessario uno sforzo di tutti gli attori insieme all’istituzioni per sostenerla, incrementarla e raggiungere anche i lettori più deboli».
Sul fronte delle politiche pubbliche, il presidente della Commissione Cultura della Camera Federico Mollicone (Fratelli d’Italia) richiama l’intervento straordinario sulle biblioteche previsto dal Piano Olivetti. «Il libro è la più importante industria culturale e creativa d'Italia. In un'ottica di valorizzazione della filiera e dell'identità territoriale, abbiamo compiuto un'azione concreta e storica: un investimento da 60 milioni di euro in due anni per le biblioteche pubbliche, il “Piano Olivetti” voluto dal Ministro Giuli, che rappresenta una vera e propria rivoluzione culturale e un supporto vitale per la diffusione della lettura, soprattutto nelle aree più periferiche e nei borghi, in linea con gli obiettivi del Governo Meloni». Mollicone aggiunge che, insieme ad AIE e grazie alla cornice della fiera, «continueremo a lavorare per rendere questo settore, sempre di più, un'infrastruttura culturale e uno strumento di soft power italiano nel mondo».
Una prospettiva complementare arriva da Irene Manzi (Partito Democratico), che insiste sulla dimensione comunitaria della lettura. «La lettura non è un gesto individuale: è un atto di cura collettiva. Nelle biblioteche, nei quartieri, nelle scuole e nelle tante esperienze diffuse nel Paese nascono ogni giorno vere e proprie comunità della conoscenza, capaci di generare fiducia, partecipazione e mobilità sociale». Manzi ribadisce «l’importanza di istituire, presso il Centro per il libro e la lettura, un tavolo permanente di ascolto sulla promozione della lettura» e richiama la necessità di «una legge organica per la filiera del libro, capace di dare stabilità, visione e tutele a un settore strategico». Una normativa, precisa, che sia «condivisa e realmente trasversale, e che impegni tutte le forze politiche nella promozione del libro come infrastruttura democratica».