Un mese fa abbiamo cominciato a raccontarvi come l’emergenza Covid ha riplasmato le nostre routine lavorative nel quadro degli obiettivi perseguiti dall’Associazione Italiana Editori che – pur invariati nel fine ultimo: sostenere gli editori e il settore editoriale – hanno dovuto a loro volta rimodularsi: nelle priorità, nei modi, negli strumenti e nei formati.
Abbiamo cominciato scrivendo della riorganizzazione dell’Ufficio fiere, eventi e corsi di formazione e dell’Agenzia ISBN, per poi proseguire con l’Ufficio stampa e comunicazione. Oggi vi parliamo invece degli effetti che l’emergenza ha riverberato sull’Ufficio legale e l’Ufficio antipirateria e gestione dei diritti.
«Aiutare il settore a navigare a vista in questo difficile momento. Così può essere sintetizzato l’obiettivo perseguito dall’Ufficio legale di AIE nelle ultime settimane» racconta il suo responsabile. «Un’attività a servizio e a sostegno degli editori associati per fornire loro informazioni il più possibile sintetiche, pratiche e di immediato utilizzo sulle principali novità legate all’emergenza coronavirus».
Un impegno che ha trovato nella newsletter ideata e realizzata da AIE per questa emergenza un canale diretto di comunicazione non solo con i soci, ma con tutti gli editori e gli operatori della filiera interessati a un tempestivo aggiornamento sugli aspetti di maggiore interesse per il settore (per iscriversi è sufficiente inviare una mail a segreteria@aie.it).
«Da questo punto di vista, due sono le sfide principali che l’Ufficio legale si trova ad affrontare: orientarsi nella vastità della recente produzione normativa da analizzare e rispettare le tempistiche stringenti in cui effettuare questa analisi. Ancora più enfasi è stata quindi data al lavoro in team, in modo da consentire agli editori di ricevere nel più breve tempo possibile tutte le informazioni utili per districarsi in un quadro normativo costituito da un numero particolarmente elevato di disposizioni a carattere nazionale e locale, spesso non perfettamente coordinate tra loro».
«L’attività che normalmente prestiamo a favore degli editori non è cambiata – racconta il responsabile dell’Ufficio antipirateria e gestione dei diritti – salvo essere spesa per una quantità di violazioni che in questi giorni pare più consistente, legata probabilmente al fatto che più persone si sono messe in cerca della possibilità di attingere a contenuti pirata in formato digitale».
Se l’offerta illegale è rimasta grossomodo la stessa, una maggiore sensibilità è emersa negli editori che «da un lato hanno intensificato l’attività di segnalazione di irregolarità; dall’altro hanno sviluppato consapevolezza, innalzando di molto la qualità delle segnalazioni, snellendo significativamente il flusso di lavoro e aiutandoci di conseguenza a concentrarci sui casi reali». Il tema sarà peraltro approfondito dal webinar AIE del 13 maggio, dal titolo Pirateria libraria online e relativo contrasto (qui le informazioni per la partecipazione).
Peculiare è ciò che è successo su eBay, dove – complice forse l’attenzione di un pubblico nuovo ed episodico, non in grande confidenza con i luoghi legali e canonici d’acquisto del libro – è cresciuta esponenzialmente l’offerta pirata di alcuni titoli legati alla pandemia che gli inserzionisti vendevano in e-book per pochi euro. «Un fronte sul quale siamo intervenuti con successo, conseguendo la chiusura dei relativi account».
Sempre sulla piattaforma marketplace si sono manifestati anche casi anche più «originali», per così dire. «Come quello dell’inserzionista che vendeva libri di fatto non in suo possesso, che si limitava a ordinare sul sito dell’editore dopo aver a sua volta ricevuto l’ordine, disponendo la consegna al domicilio dell’acquirente». L’illecito tornaconto? Le spese di spedizione: in capo all’editore, ma caricate dall’inserzionista pirata sull’acquirente, e incassate.
«C’è poi un gran fermento riguardo a Telegram». Oggetto dell’indagine della Procura di Bari, che proprio in queste ore avrebbe portato all’ulteriore chiusura di 114 canali con l'accusa di aver diffuso illecitamente decine di migliaia di copie pirata di giornali, riviste e libri, verrà attenzionato anche da AIE con delle istanze ad hoc, sull’attività di canali di interesse specifico. «Pur sapendo, come abbiamo già avuto modo di spiegare agli editori, che il successo delle attività dipenderà in gran parte dallo spontaneo adempimento dei responsabili dei canali».
Per quanto riguarda poi la lotta alla pirateria cartacea, e più in generale le azioni a contrasto degli illeciti da condurre nel mondo fisico, l’Ufficio antipirateria sconta le difficoltà legate al fatto che il mondo è paralizzato. «È escluso che si possa ottenere un intervento della Guardia di finanza nella copisteria che, pur nel lockdown, si sta predisponendo per l’invio postale di pacchi di fotocopie. Quello che facciamo è raccogliere e fornire alle figure competenti le informazioni per il completamento o l’arricchimento dei dossier in corso. Così come continua la nostra attività di ambito giudiziario: in queste settimane stiamo lavorando, in parte in collaborazione con FAPAV, alla documentazione per ottenere la chiusura di un grosso sito che ospita materiali in violazione al diritto d’autore – contro il quale avevamo già agito vittoriosamente lo scorso anno – nell’attesa del momento in cui potremo finalmente presentarla in un tribunale».
In generale, tornando all’Ufficio legale, le attività di questi giorni hanno messo in evidenza la difficile situazione in cui si trovano oggi a operare i professionisti del settore: «Anche le domande che quotidianamente sono rivolte dagli associati riflettono il bisogno di informazioni precise per orientare e gestire al meglio la propria attività. Certo, molte richieste sono state incentrate proprio sulla difficile situazione in atto, ma non sono mancati anche i temi di carattere più generale che normalmente sono gestiti dall’ufficio in termini di supporto legale, come la tutela del diritto d’autore o le normative fiscali. Senza dimenticare la nuova legge sul libro, entrata in vigore proprio durante le settimane più critiche dell’emergenza e l’attività di supporto ai diversi uffici dell’AIE nello svolgimento delle rispettive attività, anche con riguardo alla valutazione ed elaborazione delle diverse proposte di intervento normativo per il settore e la collaborazione all’organizzazione dei webinar per le materie di natura più strettamente giuridiche. Alla luce della gravità della situazione appare ancora con maggiore evidenza l’importanza di una adeguata informazione e di un corretto aggiornamento sulle disposizioni emanate dal governo e dagli enti locali. E questo vale certamente anche nella cosiddetta Fase 2».
In conclusione, sebbene non sia vero – come spesso invocato in discorsi motivazionali anche piuttosto celebri – che in cinese si usano gli stessi caratteri per esprimere il concetto di crisi e quello di opportunità, va pur detto che lo stravolgimento del nostro mondo ci sta allenando a pensieri e soluzioni alternative. E questo vale anche rispetto alle licenze di utilizzo dei contenuti, gestite dall’Ufficio antipirateria.
«Le biblioteche hanno ricevuto migliaia di richieste da parte di bibliotecari e volontari di poter leggere [in videoregistrazione] libri per bambini, in modo da poter conservare un contatto con i lettori più piccoli durante la quarantena. È emerso che per loro l’aspetto fondamentale era non tanto il contenuto, quanto la possibilità che quel contenuto venisse letto da uno specifico bibliotecario, da una specifica voce amica. Quello che abbiamo fatto, in collaborazione con AIB, è stato concepire un impianto di licenza per assecondare questa necessità, pensando in concreto alla formula produttiva e “distributiva” di questo tipo di contenuto, affinché servisse davvero l’esigenza di mantenere in contatto le miriadi di microcomunità che si formano nelle biblioteche, attorno ai libri e alla lettura». Un bel modo per tenersi vicini e distanti.