L’emergenza coronavirus ha colpito duramente nelle scorse settimane tutti i Paesi europei. E agli effetti negativi della crisi sanitaria si stanno affiancando oggi sempre di più quelli legati alle perdite dal punto di vista economico e produttivo.
In Germania e Austria è stato registrato finora un numero di vittime nettamente più contenuto rispetto a Italia, Spagna e Francia ma il quadro che emerge in termini di risultati economici è davvero a tinte fosche. Nelle settimane di maggiore picco dell’epidemia, la difficile situazione ha portato entrambi i Paesi ad adottare misure di contenimento e di distanziamento sociale che hanno previsto la chiusura della maggior parte delle attività, comprese quasi ovunque le librerie. In Germania le librerie hanno potuto riaprire lunedì 20 aprile – dopo una chiusura che aveva toccato dal 16 marzo tutte le librerie del Paese, escluse quelle dei Länder di Berlino e della Sassonia-Anhalt – e in Austria i negozi di superficie non superiore ai 400 metri quadrati hanno potuto riprendere l'attività già martedì 14 aprile.
La chiusura delle attività – e più in generale la crisi economica in atto – ha portato a un forte calo delle vendite di libri in entrambi i Paesi. Se esaminiamo le vendite del mese di marzo, le riduzioni complessive a valore sono pari a un -30,3% rispetto a marzo 2019 in Germania e a un -24,3% in Austria, sempre rispetto allo stesso mese dello scorso anno. In Austria i risultati fino al 15 marzo erano stati positivi, con le vendite di libri che avevano registrato addirittura un +7,5%, ma a partire dal 16 marzo il crollo è stato del -82,7%.
Percentuali di calo altissime, ma che potevano essere anche peggiori se non ci fosse stato il contributo delle vendite online e di quelle realizzate dai librai attraverso le consegne a domicilio. Queste infatti sono state le uniche modalità di vendita possibili nella fase più critica dell’epidemia.
Per quanto riguarda la Germania sono disponibili anche i dati relativi al primo trimestre dell’anno. Considerando le vendite di gennaio e febbraio, il segno negativo complessivo risulta più attenuato in quanto dovuto essenzialmente al mese di marzo: -10,4% rispetto ai primi tre mei del 2019.
Tutti i generi editoriali risultano fortemente colpiti, con il segno meno che in alcuni casi supera anche il 60%. L’esempio più evidente è rappresentato dai libri di viaggio che – com’era facile aspettarsi – subiscono un vero e proprio crollo. A marzo è stato infatti registrato -60,2% a valore in Germania e un -64,8% in Austria, sempre rispetto allo stesso mese del 2019.
La narrativa ha subito una contrazione del 24,3% in Germania e del 22% in Austria mentre, per quanto riguarda i libri per bambini e ragazzi, le performance nei due Paesi sono maggiormente distanziate. In Germania si è registrato un calo consistente, pari a un -18,4%, mentre in Austria una riduzione solo dell’1,2%. Quest’ultimo è il risultato migliore ottenuto nel mercato editoriale austriaco nel mese di marzo.
Molto ingente inoltre il calo di vendite della saggistica generale in entrambi i Paesi: -37,9% in Germania e -31,7% in Austria.
Le riaperture di questi ultimi giorni daranno molto probabilmente una boccata di ossigeno al settore, consentendo una maggiore possibilità di acquisto da parte dei lettori. Resta però da capire l’entità complessiva che la crisi avrà sul settore editoriale, in termini di vendite ma anche di mantenimento del tessuto produttivo dell’intera filiera editoriale, costituita da un grande numero di imprese di piccole e medie dimensioni, le più colpite dalla crisi. Per avere un quadro dell’andamento complessivo del mercato editoriale in Germania e Austria si dovrà quindi aspettare i prossimi mesi, quando saranno resi noti i dati definitivi da parte delle Associazioni di categoria.
Immagine di sfondo: la libreria Wagner'sche Buchhandlung di Innsbruck
Simon Legner (User:simon04) / CC BY-SA (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0)
Redattore scientifico iscritto all'ordine degli ingegneri della provincia di Modena. Dopo la laurea in Ingegneria e l’esperienza di ricerca in ambito accademico svolta presso l’Università di Bologna, ho frequentato il master in editoria dell'Università Cattolica di Milano e ho lavorato diversi anni alla redazione del Giornale della libreria. Seguo il mondo editoriale nelle sue diverse sfaccettature, con particolare interesse per il confronto tra le realtà dei diversi Paesi del mondo e per le ultime novità dal punto di vista produttivo e tecnologico.
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