Il circuito delle biblioteche di pubblica lettura di Oslo si è recentemente arricchito grazie a una nuova apertura: quella della Biblo Tøyen, uno spazio stimolante e vivace pensato per i ragazzini di età compresa tra i 10 e i 15 anni.
Il target è stato individuato a seguito di una riflessione semplice e concreta. Il sistema scolastico norvegese prevede un programma di doposcuola che consente agli alunni di trattenersi in aula oltre la campanella, dando loro la possibilità di svolgere i compiti, giocare o dedicarsi ad altre attività fino alle 17. Questa possibilità però – spiega il bibliotecario Christian Bermudez a TheOsloBook – è riservata solo ai bambini che frequentano la scuola primaria, escludendo di fatto quelli appena più grandi. Nel vuoto lasciato dalla scuola s’inserisce l’attività di Biblo Tøyen.
 
Nel concepire la biblioteca per ragazzi di Oslo una grande attenzione è stata riservata alla gestione e all’organizzazione degli spazi, modellati sulle esigenze dei giovani utenti. Il team che ha seguito il progetto ha organizzato focus group con i giovani per scoprirne desideri e bisogni: quello di avere un «posto proprio» in primo luogo, sottratto al controllo dei genitori e alle invadenze dei fratelli. Ma molto forte è anche l’esigenza di garantire ai più piccoli un luogo sicuro per socializzare, per confrontarsi con i coetanei e sperimentare in autonomia relazioni e attività di gruppo. Un luogo terzo rispetto alla scuola e alla famiglia, per scoprire, esplorare e imparare – anche e soprattutto – chi si è e chi si vuole essere.

L’apprendimento, la lettura e i libri sono sicuramente al centro della singolare biblioteca norvegese. Si arricchiscono e variano, però, gli strumenti e le modalità attraverso i quali l’amore per la conoscenza viene trasmesso (questo il maggiore tra gli obiettivi perseguiti dai bibliotecari e dal personale di Biblo Tøyen). Tutte le «armi» sono permesse: teatro, musica, cucina, coding, stampa 3d e persino le costruzioni Lego.
I giovani utenti possono leggere sdraiati in una carriola, fare i compiti a bordo di un tuk-tuk o discutere progetti di gruppo sospesi nella vecchia cabinovia che pende dal soffitto o, ancora, fare uno spuntino attorno al vecchio camion Volvo riadattato a cucina (funzionante).
Anche dal punto di vista biblioteconomico la Biblio Tøyen è poco ortodossa. I libri sono organizzati per argomenti, ma anche raggruppati secondo caratteristiche peculiari. La classificazione è decisamente fluida e vuole creare percorsi di scoperta che incentivano a esplorare liberamente, seguendo il flusso delle passioni e degli interessi piuttosto che la contiguità alfabetica, temporale o tematica che sia. Il posizionamento di un titolo su uno scaffale piuttosto che su un altro è sempre temporaneo e pronto a cambiare. D’altronde, le scansie sono gestite attraverso rotaie a soffitto che consentono di spostarle e ricomporle, ripensando continuamente l’allestimento e lo spazio stesso della biblioteca.
Incontrare un libro inaspettato, in uno luogo del genere, è molto facile. Probabilmente più complesso potrebbe essere cercare uno specifico titolo. Ed è per risolvere questo tipo di inconveniente che la biblioteca sta mettendo a punto un sistema di mappatura basato sui tag RFID che entrerà in funzione a fine mese. Ogni libro sarà provvisto di un’etichetta radio e ogni sera, un drone capace di leggere queste etichette sarà lasciato in volo tra gli scaffali, scansirà i titoli e ne garantirà una facile localizzazione il giorno successivo.

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L'autore: Alessandra Rotondo

Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi coordino il Giornale della libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.

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