Come riportato dai canali del WEXFO, il caporedattore della rivista francese di stampo satirico Charlie Hebdo – bersaglio di un attacco terroristico nel 2015 –, Gérard Biard, parteciperà al Word Expression Forum, evento globale dedicato alla libertà di espressione. Promosso dall'associazione editori norvegese insieme al mondo dell’informazione e dei media – con il sostegno della Federazione degli editori europei e dell’International Publishing Association, oltre che dell’AIE e altre associazioni editori europee – il forum si terrà a Lillehammer, in Norvegia, quest’anno dal 27 al 28 maggio.
Durante l'evento, Biard dialogherà con l’imam e avvocato Seyran Ates, sullo stato della censura e della libertà di parola ai giorni nostri. «Oggi, nelle democrazie liberali, la censura non è più una prerogativa dello Stato. Colpisce soprattutto le strutture private» ha affermato Biard in una dichiarazione al WEXFO. «È al servizio di multinazionali come Facebook o Google, che non vogliono turbare i loro preziosi utenti, che monetizzano tramite i dati. Diventa un’arma usata da associazioni che militano per la difesa di interessi strettamente di settore, o da gruppi di fanatici della purezza alla ricerca della minima devianza, o anche da semplici individui che credono che le loro emozioni o le loro scelte abbiano la precedenza su qualsiasi altra considerazione sociale o politica» ha concluso.
Fondata nel 1992, la rivista Charlie Hebdo è nota non solo per la sua satira politica, ma anche per il giornalismo d’inchiesta su temi quali la religione, la politica e la cultura. Nel gennaio del 2015, gli uffici parigini di Charlie Hebdo sono stati colpiti da un attacco terroristico che ha ucciso dodici persone e ne ha ferite undici. Attacco rivendicato dal gruppo terroristico Al-Qaeda, a seguito della rappresentazione satirica dei leader politici e religiosi da parte della rivista.
«Gérard Biard è una voce importante nella conversazione globale sulla libertà di espressione» ha commentato il direttore generale del WEXFO, Kristenn Einarsson. «Ha un’esperienza unica nel campo del giornalismo e della satira. Nonostante le gravi minacce e gli attacchi diretti, continua il suo lavoro e la difesa della libertà di parola: siamo lieti che condivida la sua esperienza e le sue conoscenze durante la nostra conferenza di Lillehammer».