A fine 2022 approderà in tutte le librerie Einaudi Ragazzi Comics, la prima collana che Edizioni EL, la casa editrice triestina detentrice dei marchi Einaudi Ragazzi ed Emme Edizioni, dedicherà interamente al mondo del fumetto e del graphic novel.
Con questa operazione Einaudi Ragazzi cavalca l’onda di un trend in ascesa confermato anche dagli ultimi dati AIE: nei primi sei mesi del 2022 i fumetti crescono infatti del 23,7% rispetto al 2021 e del 245,4% rispetto al pre-pandemia. Un genere, tra l’altro, particolarmente apprezzato non solo dai più piccoli ma dai lettori e dalle lettrici di ogni età, e con il quale la casa editrice si pone l’obiettivo di arrivare a dialogare con una platea sempre più ampia.
«Con la nascita di Einaudi Ragazzi Comics vogliamo comunicare in maniera chiara ai lettori, alle librerie e al mercato che il fumetto ha conquistato uno spazio definitivo nel nostro catalogo» spiega Gaia Stock, codirettore editoriale di Edizioni EL, al Giornale della libreria.
I titoli presenti nella collana saranno trasversali per genere e per target e includeranno traduzioni estere e opere originali di autori italiani. Il logo, che è stato pubblicato in anteprima qualche giorno fa sui canali social della casa editrice, è stato realizzato da The world of Dot ed esprime il dinamismo e l’estetica immediatamente riconducibili al mondo comics insieme all’autorevolezza e alla qualità riconducilbili al marchio Einaudi Ragazzi.
Qual è stato il percorso che vi ha portati a decidere di puntare sui fumetti?
Abbiamo iniziato ad addentrarci nei meandri di questo genere già qualche anno fa. Nel 2019 abbiamo pubblicato Imperfetta, di Andrea Dorfmann, un graphic novel. Eravamo titubanti sul compiere una mossa imprenditoriale di questo tipo, il mercato era ancora debole e molto settoriale. Dopo Imperfetta, però, abbiamo pubblicato Nera. La vita dimenticata di Claudette Colvin, di Emilie Plateau, che ha vinto la 39esima edizione del Premio Andersen come miglior libro a fumetti. Da allora non ci siamo più fermati e abbiamo continuato in questa direzione. Tra le ultime uscite (2022), Ho visto un bellissimo picchio di Michal Skibinski, illustrato da Ala Bankroft, che nell’ultima edizione del Premio Andersen si è aggiudicato il Premio Speciale della Giuria e un posto nella terzina dei finalisti del Premio Strega Ragazze e Ragazzi nella categoria dedicata alla migliore narrazione per immagini. Alla fine, dunque, forti anche dell’attenzione che si è creata ultimamente da parte del pubblico e anche da parte delle librerie abbiamo deciso di lanciare la nuova collana.
Che tipo di fumetti farà parte della nuova collana? Chi saranno le autrici e gli autori?
I libri che vogliamo inserire nella nostra collana saranno per lo più graphic novel e opere illustrate. Ampie composizioni di linguaggi letterari e iconografiche – come, per intenderci, Ho visto un bellissimo picchio, di cui parlavamo prima, opera di illustrazioni e brevi frasi – che spesso non rispecchieranno la concezione classica del fumetto, fatto di dialoghi racchiusi nei baloon e di storie serializzate. Per ora i nostri libri saranno «ibridi», mirati a soddisfare il nostro pubblico, il target dei più piccoli, fino ad arrivare a una fascia d’età decisamente più ampia. Inizialmente si tratterà di opere tradotte da autori stranieri. Ma è nostra intenzione pubblicare anche opere di autori italiani e stiamo già lavorando a un progetto molto interessante con uno dei nostri autori di punta, Daniele Aristarco. Per ora è ancora tutto top secret… Da novembre le uscite saranno bimestrali. Puntiamo a pubblicare in un anno circa dieci titoli.
Il fumetto ha sempre rappresentato nella letteratura una minoranza. Ora, invece, lo troviamo in tutte le librerie. Qual è la sua valutazione letteraria sul genere?
Io stessa sono un’appassionata di questo genere di narrazione e lo considero, senza alcun dubbio, al pari di ogni altro genere letterario. Non dimentichiamo poi che Gianni Rodari, storico autore di punta della nostra casa editrice, ha sostenuto intensamente i fumetti, andando anche contro gli intellettuali dell’epoca. È stata una delle sue battaglie storiche ed è diventata un sostegno nella nostra impresa di oggi. Anche la letteratura per bambini, dopotutto, è stata considerata come un genere di «serie B». Eppure si tratta di un tipo di letteratura molto delicato e sensibile, rivolto a un pubblico intelligente e attento. E così anche i fumetti, che per noi sono un genere narrativo diverso ma assolutamente di egual valore e dignità.
Laurea in Scienze e Tecniche della Comunicazione e master in Digital Publishing e Influencing Marketing organizzato da Università Bocconi e Condé Nast. Mi occupo principalmente di comunicazione scritta. Libri e social media il mio mix preferito.
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