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Osservatorio Covid-19. Il focus sulla piccola e media editoria

La quarta rilevazione dell’Osservatorio AIE sull’impatto che l’emergenza Covid-19 sta avendo sul settore editoriale è dedicata interamente alla piccola e media editoria. I risultati mettono subito in evidenza la fragilità (strutturale) che il comparto già viveva nel 2019. Il 65% dei rispondenti dichiarava di operare già nello scorso anno in una fascia di fatturato che non superava il milione di euro.

A causa dell'emergenza, come gli altri settori anche la piccola e media editoria ha dovuto ridefinire il piano di uscite e i tempi dei lanci novità. La previsione che il settore ipotizza a fine 2020 è di una flessione del -32% di titoli che prevedeva di pubblicare quest’anno. Un valore che accentua ancor più il valore medio del -27% del settore che avevamo visto negli Osservatori precedenti.

Inevitabile il calo di fatturato: il 72% dei piccoli e medi editori indica di aver registrato nel marzo 2020 una riduzione complessiva, rispetto al corrispondente periodo del 2019, superiore al 30%. Il 29% dei rispondenti lo colloca oltre il 70%. L’e-book solo in misura limitata ha smussato questi picchi negativi. Se un 10% afferma di aver registrato nel mese di marzo 2020 (rispetto a marzo 2019) una maggior vendita di e-book che va oltre il 50%, il 37% indica crescite ben più modeste che non superano il 20%.

E le aspettative future sono tutt'altro che rosee. Solo il 2% prevede una situazione di ripresa «già» nella seconda parte dell’anno in corso. Il 90% la fa slittare ancora più in là: il 2021 viene indicato dal 57% degli editori. Un altro 33% la colloca solo nel 2022, e un altro 8% «ancora più in là nel tempo».

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