«Sono nel Gruppo Feltrinelli da otto anni e mai un giorno è stato uguale all’altro» racconta Massimiliano Tarantino, direttore della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, direttore della comunicazione del Gruppo Feltrinelli e amministratore delegato uscente di Feltrinelli Education, il brand dedicato alle attività formative lanciato come start up nel 2019. Oggi, dopo tre anni di rodaggio – di cui l’ultimo e mezzo trascorso ad erogare formazione digitale in pandemia – il progetto entra in una nuova fase, di consolidamento. E lo fa sotto una nuova guida. Ma procediamo con ordine.
Massimiliano Tarantino, dice che in Feltrinelli si è «fatto in tre». Di cosa si è occupato nello specifico in questi otto anni? Di cosa si occuperà in futuro?
I primi cinque sono stato felicemente travolto da quell’impresa straordinaria che è la nuova Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, nell’edificio progettato dallo studio Herzog & de Meuron. Sotto la mia direzione la Fondazione sta perseguendo l’obiettivo di mettere in relazione il mondo dell’accademia con quello della politica, delle imprese, della cittadinanza attiva e del terzo settore per disegnare un futuro più equo e più giusto.
Il mio secondo incarico è quello di gestire in maniera organica le relazioni e la comunicazione del Gruppo Feltrinelli con l’esterno: i media, le istituzioni. Lavoro in continuità con tutti i colleghi che si occupano di libri, librerie, televisione, e-commerce, marketing.
Infine mi è stato chiesto di fondare Feltrinelli Education e di esserne l’amministratore delegato per tre anni. Un’impresa altrettanto stimolante ma enormemente faticosa, perché la valorizzazione del marchio in questo terzo ambito era legata a una diversificazione di prodotto: non più solo libro, ma altro. Abbiamo dovuto inventare un format pedagogico che sapesse essere innovativo pur mantenendosi nel solco della tradizione Feltrinelli. E che fosse capace di intercettare il bisogno formativo degli italiani. È stata un’impresa pionieristica che ha trovato molti sodali ma anche due grandi ostacoli. In primo luogo la pandemia, che ci ha richiesto di cambiare in corsa il modello di business. E poi, in un certo senso, il mercato, che abbiamo dovuto aprire progressivamente alla consapevolezza dell’ampliamento del marchio Feltrinelli.
Oggi io lascio il mio ruolo di amministratore delegato e mantengo solo un ruolo di direzione scientifica, con lo scopo di consentire al polo educativo del Gruppo – composto, oltre che da Feltrinelli Education, anche da Scuola Holden – di crescere in coerenza con la strategia evolutiva di Feltrinelli.
Il Gruppo d’altronde, così come il mercato, è in grande evoluzione: l’impatto dell’economia della cultura, sia fisica che digitale, sta trasformando il nostro campo da gioco. Sarò sicuramente al fianco del presidente Carlo Feltrinelli e della nuova amministratrice delegata Alessandra Carra nel ridisegno dell’impatto di Feltrinelli nei prossimi settant’anni di storia.
Un focus forte sull’economia della cultura, un approccio alla conoscenza funzionale alle richieste della quarta rivoluzione industriale, una targettizzazione che prescinde dall’anagrafica per mirare ai bisogni formativi. È ciò che lascia alla persona a cui passerà il testimone. Quale il percorso che immagina, immaginate da oggi in poi per Feltrinelli Education?
Un anno e mezzo fa avevamo avuto l’intuizione di lavorare sul lifelong learning, sulla trasformazione digitale, sulle soft skill. Ma quello che oggi Feltrinelli Education si pone come obiettivo prioritario è affiancare le economie culturali e creative nella professionalizzazione dei soggetti che vogliono lavorarvi.
Francesca Devescovi, che prenderà il mio posto alla direzione, avrà un ruolo fondamentale nel posizionare l’offerta formativa in questo senso, rivolgendola a chi sia interessato a immettere professionalità creativa nel capitale delle industrie dei contenuti, dell’intrattenimento, dell’informazione. Suo sarà il compito di consolidare il progetto rispetto a contenuti e obiettivi. L’offerta che abbiamo concepito è molto versatile: si parte con corsi da dieci ore per arrivare a master professionalizzanti di sei mesi. Abbiamo clusterizzato tutta l’offerta di Feltrinelli Education in sei scuole: libro, poesia, fumetto, eventi culturali, podcast, contenuti digitali.
A Devescovi – che arriva da DigitAlly, un’altra start up dedicata alla formazione dell’ambito della cultura digitale – anche il ruolo di sostenere e valorizzare la squadra di Feltrinelli Education: gli umani, i miei colleghi, le persone che hanno lavorato con me in questi tre anni. Il capitale più importante che lascio.
Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi coordino il Giornale della libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.
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