Si chiama
Bookdealer e s’ispira apertamente a Bookshop, del quale abbiamo
scritto qualche mese fa. Con il progetto americano – che aveva consentito alle librerie aderenti di attutire un po’ il colpo del lockdown degli scorsi mesi – condivide in gran parte gli obiettivi. È una
piattaforma digitale che consente alle realtà indipendenti di vendere libri (fisici) online e di farsi trovare e conoscere più facilmente dai lettori, proponendosi in qualche maniera come
alternativa più etica e coscienziosa ad Amazon e al suo strapotere.
Creata da Leonardo Taiuti – uno degli editori di Black Coffee – e dal libraio torinese Mattia Garavaglia, Bookdealer è stata inaugurata una settimana fa e conta 124 librerie aderenti. Se, nel caso di Bookshop, il partner logistico della piattaforma (che è il distributore Ingram) si occupa in maniera centralizzata della spedizione degli ordini, il funzionamento di Bookdealer è diverso, restando più saldamente legato all’operatività della singola libreria.
L’utente, su Bookdealer, può condurre il suo viaggio d’acquisto in due modi: o
cercando il libro a cui è interessato e decidendo successivamente dove acquistarlo tra le librerie in cui risulterà disponibile; o
visitando la pagina di una delle librerie aderenti e – come se ne guardasse la vetrina o curiosasse tra gli scaffali – scegliere qualcosa dal suo assortimento. A ciascuna libreria la libertà di decidere come evadere gli ordini:
consegnando direttamente (a un costo di 1,90 euro; la soluzione è ideale per gli ordini di prossimità)
o con corriere (a costi più alti per l’acquirente).

Su ogni consegna di libro fisico – pare che nei prossimi giorni la piattaforma si aprirà anche alla vendita degli e-book – Bookdealer trattiene una piccola somma (95 centesimi in caso di consegna a domicilio da parte del libraio, 60 centesimi in caso di spedizione con corriere) che rappresenta il suo guadagno. Non sono invece previste quote di iscrizione o altre percentuali sulle vendite a carico delle librerie.
Come osserva giustamente Il Post «rispetto ai grandi siti di e-commerce, per comprare un libro su Bookdealer ci sono alcuni click in più da fare, ma la nuova piattaforma si rivolge evidentemente a lettori per cui questa piccola “fatica” aggiuntiva non è importante». E lo stesso discorso può essere fatto per i tempi di consegna: molto contenuti (entro il giorno successivo) se il libro è già disponibile e se la consegna viene fatta direttamente dalla libreria, ma destinati ad allungarsi se il titolo non è presente a scaffale. Ma anche in questo caso si tratta di «limiti» che il target immaginato per questo tipo di servizio si accolla volentieri. «Persone che – scrive ancora Il Post – anche quando fanno acquisti online, preferiscono comprare libri in una libreria di quartiere, e contribuire al suo benessere economico, piuttosto che su Amazon o altri grandi siti di e-commerce, anche a fronte di maggiori tempi di attesa e di una maggiore spesa».
Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, Aie e Fondazione Mondadori. Da diversi anni mi occupo di contenuti, dal 2015 al Giornale della libreria. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: i social media e la cultura digitale, il branded content, l'e-commerce, i libri non necessariamente di carta e l’innovazione in quasi tutti i suoi aspetti. Fuori e dentro Internet.
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