«È difficile oggi immaginare quell’estate del 1972» racconta Renata Gorgani, amministratrice delegata e direttrice editoriale dell’Editrice il Castoro. «Una coppia di giovani moderni, un po’ intellettuali, lui già direttore marketing per alcune aziende, viaggi negli Usa all’attivo, idee su come doveva essere organizzato un supermercato. Lei più giovane, viaggiatrice, proveniente da Lecco, in cerca di definizione. Hanno deciso di lasciarsi alle spalle la vita di prima e di aprire una libreria a Milano».
Non una libreria qualunque però, continua Gorgani, ma una libreria per ragazzi: «Forse non sanno che stanno facendo la storia». Quei due erano Roberto Denti e Gianna Vitali e stavano dando vita alla prima Libreria per ragazzi in Italia e una delle prime in Europa.
Ed eccoci qua cinquant’anni dopo. La storia l’hanno fatta davvero.
Sì. Per quanto all’epoca la reazione degli addetti ai lavori sia stata di incredulità, e un po’ di sufficienza. Roberto raccontava che per lo più veniva loro detto: «Una libreria per ragazzi? Ma i libri per ragazzi si vendono soltanto a Natale! Il resto dell’anno che cosa fate?». Roberto e Gianna avevano capito prima di altri che il mondo stava cambiando: la scuola si apriva ai libri non solo di testo, progrediva una classe operaia e piccolo borghese che voleva fare crescere i propri bambini con un futuro migliore, dove c’era spazio anche per i libri.
Anche il mondo dei bambini e ragazzi era in fermento. Stavano per diventare per la prima volta protagonisti. Ecco, è esattamente questo che fecero «quei due». Diedero piena cittadinanza ai più piccoli, decisero che avevano diritto a una loro libreria, e sapevano che presto la letteratura e la produzione per ragazzi sarebbe cambiata, si sarebbe ampliata, avrebbe cominciato a investire sulle nuove generazioni.
Fu una scelta, diremmo oggi, «inclusiva».
E poi?
La libreria ha avuto la sua storia, spostandosi da via Tommaso Grossi a via Unione, per ingrandirsi, e poi in via Tadino quando il centro città si è fatto troppo oneroso per una libreria indipendente.
Diventa un punto di riferimento per genitori, insegnanti, bibliotecari, educatori, autori e illustratori, insomma per tutto il variegato mondo che gira intorno al libro per i ragazzi. È una libreria di successo, tenuta in gran conto da una quantità di clienti.
Passano trent’anni e le cose cominciano a cambiare. Ormai tutte le librerie hanno un settore, ancorché piccolo, per ragazzi. È arrivata l’informatica che ha cambiato il modo di gestire la libreria. C’è un po’ di restaurazione nella scuola, e sempre meno insegnanti «osano» uscire dal percorso del libro di testo per optare per una biblioteca di classe, anche se in molti introducono la lettura di libri a scuola. Roberto e Gianna chiedono agli amici di Editrice Il Castoro di entrare in società con loro per aiutarli in questo ulteriore passaggio. È così che nasce un sodalizio che rimarrà solido fino a quando Roberto prima, e Gianna poi, ci lasceranno.
Altri quindici anni sono passati e le librerie sono cambiate, insieme alla società e ai ragazzi. La libreria si è aperta all’online, ai social, ha organizzato mille iniziative di corsi per piccoli e per adulti, incontri, promozioni, feste e un rapporto intenso e privilegiato con le biblioteche e con le scuole, quelle del territorio e alcune anche lontane.
Il modo migliore per celebrare cinquant’anni di storia è vivere nel presente e guardare al futuro, e il cambio di nome della libreria sembra una sintesi perfetta di quest’orientamento.
Arrivati ai cinquant’anni dobbiamo interrogarci sul nostro presente e sul nostro futuro, con alcune certezze. La nostra libreria è nata inclusiva: è «dei» ragazzi non «per» i ragazzi. È la loro casa, e noi siamo pronti ad ascoltarli. Da oggi vogliamo segnalare questa caratteristica già nel nome della libreria, che diventa La libreria delle ragazze e dei ragazzi. La lingua si è aperta in questi decenni ed è giusto che noi la accogliamo.
Sappiamo anche che bambine e bambini, ragazze e ragazzi hanno bisogno di stare insieme, di staccarsi dai social e dal video, di avere a che fare con cose vere e concrete. Per questo la libreria è diventata e sempre più diventerà un luogo di ritrovo, con corsi e incontri ma anche con gruppi di lettura dove possano discutere delle loro letture preferite, di temi che li riguardano, o di altro che vogliano. Al momento abbiamo il gruppo 8-10 anni, il gruppo 10-13 anni, e quello degli adulti che parlano di libri per ragazzi. Ospitiamo una radio di adolescenti, la Teen Social Radio, che fa trasmissioni di ogni genere, e anche di libri.
Creiamo mostre, l’ultima ha avuto come tema I muri. Quelli che costruiamo all’esterno, ma anche dentro di noi quando non accattiamo il diverso, quelli che ci impediscono di comunicare, o di essere pienamente noi stessi.

La produzione editoriale sta esplorando i temi dell’inclusione, della parità di genere e dell’empowerment delle donne. Quanto aiutano i libri, soprattutto quelli che si rivolgono ai lettori più giovani, ad agire sull’evoluzione del corpo sociale?
Il tema dell’inclusività in ogni sua declinazione è diventato centrale nel discorso contemporaneo ma ancora più importante è per chi sta formando proprio ora il suo modo di vedere il mondo. L’editoria per ragazzi sta facendo molto in questa direzione, cercando di offrire nei libri protagonisti di provenienze e identità differenti, uniti sullo stesso piano nelle storie narrate. C’è bisogno di sentire che la diversità è un grande valore e una grande opportunità, per tutti. C’è bisogno di empowerment femminile ma anche di una diversa identità maschile, disancorata dai modelli del passato, argomento che è stato oggetto di un nostro recente seminario.
E la cosa bellissima è che i ragazzi intuiscono e capiscono prima di noi, sono pronti e liberi, vedono subito il mondo migliore che si spiana davanti a loro.
Tutto questo si declina poi in iniziative per i bibliotecari, proprio di questi giorni è un corso di aggiornamento sulle Identità plurali di chi è italiano ma anche qualcos’altro. Oppure riempie il nostro reparto specifico per gli insegnanti di libri per ogni tipo di difficoltà che possano riscontrare nei loro ragazzi. Ed è il pensiero quotidiano di un gruppo di librai entusiasti, creativi ed accoglienti, capitanati da Alessandra Starace, libraia da una vita per sincera passione.
In quest’ottica, quali sono i libri che non possono mancare nella Libreria delle ragazze e dei ragazzi, e perché?
I libri sono tanti, esposti a misura di bambino, e scelti. Nell’enorme produzione cerchiamo di essere un faro. Questo fa della Libreria delle ragazze e dei ragazzi un luogo diverso da ogni altra libreria. I nostri librai sanno scegliere e consigliare. Sanno che non c’è un libro giusto per tutti ma che ognuno ha il libro giusto al momento giusto. Solo seguendo i gusti di ogni bambina e di ogni bambino si può crescerli dei veri lettori. Non per dovere ma per l’enorme piacere di aver trovato il libro in cui riconoscersi, sognare, avventurarsi, ridere o avere paura. Dove trovare la risposta a un dubbio, o la soluzione a una domanda. Un libro dove, soprattutto, non sentirsi più da soli ma in condivisione.
Per questo tra le molte iniziative che si possono trovare sul sito della libreria
www.lalibreriadeiragazzi.it stiamo preparando anche la biblioteca ideale, che ogni bambino dovrebbe avere come regalo quando nasce, e pronta per quando crescerà. Una biblioteca di «fondamenti»: cinquanta libri immancabili a cui aggiungerà tutti quelli che gli piaceranno.
Come saranno i prossimi cinquant’anni della Libreria delle ragazze e dei ragazzi?
Un filo preciso e indistruttibile lega i cinquant’anni passati e indica la direzione di quelli futuri: ognuno sarà accolto, piccoli e grandi, e con ciascuno ci sarà un dialogo e un mondo da scoprire. La libreria delle ragazze e dei ragazzi sarà un luogo aperto, allegro, pieno di opportunità per tutte e per tutti. E in continua evoluzione.