Bookshop.org accelera: la libreria online nata negli Usa a inizio del 2020 per sostenere la rete delle librerie indipendenti ha, infine, completato l’integrazione con IndieBound.org, la piattaforma online creata dalla Bookseller Association dove si possono acquistare libri e trovare i punti vendita più vicini a casa propria. A partire da marzo, il sistema di vendite online all’interno di Indiebound.org sarà completamente gestito e rimanderà a Bookshop.org.
Così facendo l’iniziativa di Andy Hunter allarga il suo raggio d’azione: l’integrazione doveva in realtà avvenire già nel 2020, ma poi la pandemia ha ritardato il processo. Già oggi sono 1650 le librerie indipendenti associate a Bookseller Association negli Usa che aderiscono a Bookshop, circa il 70% del totale. Dal 2019, sostiene Hunter, le vendite online delle librerie fisiche sono cresciute di cinque volte e potrebbero fare altrettanto nei prossimi cinque anni.
Intanto, sul versante tecnologico, Bookshop ha siglato un’intesa con Book2look per implementare sul suo sito la tecnologia della società tedesca che permette ai visitatori di accedere a preview del libro, audio e approfondimenti su ogni titolo. La tecnologia sviluppata dai tedeschi permette inoltre, tramite widget, la raccolta dei dati sugli acquirenti/visitatori che arrivano a contatto con un determinato titolo attraverso siti e social diversi.
Bookshop è al momento una delle maggiori iniziative negli Usa che fronteggiano la predominanza di Amazon nel settore delle vendite di libri e, attraverso partnership e innovazioni tecnologiche sul versante della raccolta dati, il maggior punto di riferimento alternativo alla società di Bezos. E, tuttavia, per il modo in cui funziona, è stato anche criticato di replicare, di fatto, un sistema monopolistico non molto dissimile da quello a cui dice di opporsi. Attraverso Bookshop, infatti, la vendita di libri online è completamente centralizzata: i titoli acquistati sulla piattaforma non passano dalle singole librerie aderenti, ma semplicemente sono smistati e spediti dal sito con l’ausilio del più grande distributore degli Stati Uniti, Ingram. Le librerie che aderiscono all’iniziativa, tuttavia, ricevono soldi per i libri che consigliano: di fatto il ruolo del libraio si sposta dalla gestione delle vendite a quello di «influencer», interfaccia rispetto al lettore, guida nell’acquisto.
Sono nato a Genova e vivo a Milano. Giornalista, già addetto stampa di Marsilio editori e oggi di AIE, ho scritto per Il Secolo XIX, La Stampa, Internazionale, Domani, Pagina99, Wired, Style, Lettera43, The Vision. Ho pubblicato «Figli dell’arcobaleno» per Donzelli editore. Quando non scrivo, leggo. O nuoto.
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