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Mercato

L’editoria latinoamericana secondo il Cerlac

di Alessandra Rotondo notizia del 18 settembre 2017

Il Cerlac (Centro Regional para el Fomento del Libro en América Latina y el Caribe) ha pubblicato l’undicesima edizione di El libro en cifras, il report che annualmente fotografa il settore editoriale in America Latina. In particolare, l’edizione di quest’anno dedica una sezione specifica all’editoria digitale in lingua spagnola e fa una panoramica sull’editoria mondiale per i primi mesi del 2017.

Dopo oltre un decennio di crescita costante, il numero di codici ISBN registrati in America Latina scende per il secondo anno di fila. Erano stati 196.450 nel 2015 e sono passati a 189.857 l’anno successivo, se nel 2015 il numero medio di titoli registrati al giorno è stato di 541, nel 2016 questa cifra è scesa a 519, con un calo del 3,4%. Il Cerlac sottolinea che è ancora troppo presto per capire se si tratta di un declino temporaneo, influenzato dallo stato di salute delle economie dei Paesi dove risiedono i maggiori editori dell’area (Argentina, Brasile e Messico), o se si può parlare di un’auspicabile tendenza alla razionalizzazione in un contesto di sovrapproduzione. Nonostante la riduzione, il 2016 conta il terzo più alto numero di registrazioni di codici ISBN degli ultimi dieci anni.

Con un calo del 7,1%, il Brasile è stato il Paese a contribuire maggiormente al decremento di ISBN registrati in America Latina nel corso dell’anno passato, a seguire il Messico e l’Argentina (rispettivamente -6,5% e -6,2%). Al contrario, il Cile, l'Ecuador, il Costa Rica e la Repubblica Dominicana hanno mostrato aumenti significativi. L’Argentina ha il maggior numero di libri pubblicati rispetto alla popolazione (6,2 per 10 mila abitanti), seguita da Uruguay e Brasile (rispettivamente 6,1 e 3,9 per 10 mila abitanti). In fondo alla lista troviamo invece il Nicaragua, con 0,2 libri ogni 10 mila abitanti pubblicati nel 2016.




Per quanto riguarda, poi, il focus sull’editoria digitale, l’undicesima edizione di El libro en cifras rivela che lo scorso anno gli e-book hanno rappresentato il 2,6% dei titoli pubblicati dagli editori latinoamericani. Ogni 100 codici ISBN registrati, 23 facevano riferimento a pubblicazioni digitali: uno in più rispetto al 2015. I Paesi che hanno pubblicato un maggior numero di titoli digitali sono stati il Brasile (21.519), il Messico (7.774), l’Argentina (4.401) e la Colombia (4.361).




Gli editori latinoamericani hanno conosciuto, nel 2016, una crescita del 110% delle vendite di prodotti digitali. Risultato probabilmente imputabile a una molteplicità di fattori: l’ampliamento dei cataloghi e la crescente rilevanza dei mercati locali, e anche l’attuazione di strategie di prezzo competitive nei confronti dei grandi editori internazionali. Il 61% delle vendite di libri in formato digitale pubblicati da editori latinoamericani è stato realizzato nei Paesi latinoamericani. Il 39% negli Stati Uniti, l’8% in Spagna, il 5% in Europa e l’1% nel resto del mondo. Del 61% delle vendite effettuate in America Latina, il 40% è implicabile al Messico: vale a dire il 24% delle vendite globali.



Rispetto al canale di vendita, il report del Cerlac evidenzia come il 40% degli acquisti digitali spagnoli e il 45% di quelli latinoamericani – stiamo parlando sempre di libri – siano passati per Amazon. Su Apple si muove, rispettivamente, il 38% e il 42% dell’editoria ispanofona digitale. Le restanti vendite di e-book si distribuiscono – tanto per gli editori spagnoli (22%) quanto per quelli latinoamericani (13%) – tra Kobo, Casa del Libro e Google Play Store.




Nel 2016, il prezzo medio del libro elettronico è passato da 6,91 a 7,83 euro sia in Spagna che in America Latina. Sono cresciute le vendite degli e-book collocati nella fascia di prezzo che va dai 4,99 ai 9,99 euro, mentre è significativamente diminuita la quota coperta dai titoli che costano meno di 4,99 euro: dal 60% del 2015 al 40% attuale. In aumento le vendite degli e-book di prezzo superiore ai 9,99 euro, specialmente tra i libri accademici e quelli molto specialistici, che incontrano l’interesse di particolari nicchie di mercato.

L'autore: Alessandra Rotondo

Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi sono responsabile del contenuto editoriale del Giornale della Libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.

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